MILANO (Reuters) - Piazza Affari arriva a fine mattina con un modesto ribasso, tra borse europee poco mosse in assenza di indicazioni da Wall Street, chiusa per il Martin Luther King Day, e soprattutto in attesa dell'insediamento del nuovo presidente Usa Donald Trump.
Trump ha promesso che firmerà subito un centinaio di ordini esecutivi e gli investitori in Europa attendono soprattutto le sue decisioni in tema di dazi. Di fronte alle possibili evoluzioni protezionistiche, il Ceo di Deloitte Italia Fabio Pompei ricorda in una nota di commento che l’export italiano verso gli Usa, in crescita costante dal 2012, ha già saputo far fronte all'introduzione dei dazi durante la prima amministrazione Trump. "Inoltre, l’attuazione dei nuovi tagli fiscali annunciati potrebbe stimolare i consumi americani, aprendo ulteriori opportunità per i prodotti del Made in Italy".
Intorno alle 12,30 il Ftse Mib cede lo 0,4% appesantito in particolare dai titoli industriali ed energetici, mentre restano ben impostate le banche come nel resto d'Europa. Volumi intorno a 1 miliardo di euro.
Tra i titoli in evidenza:
L'indice bancario sale dell'1% guidato dal +1,7% di MPS (BIT:BMPS). Barclays (LON:BARC) ha alzato il target price a 8 da 7 euro, così come lo ha alzato a UniCredit (BIT:CRDI) (a 46,8 euro da 46,1) - che sale di 1,3% -, a Bper (BIT:EMII) (a 7,1 euro da 6,7) e a Credem (a 11 euro da 10,6), entrambe intorno a +1%.
Non si muove invece Generali (BIT:GASI) nel giorno del Cda sul deal con Naxitis dopo che ieri è arrivato il via libera del comitato investimenti.
Bene Leonardo (+1,4%) che ha accelerato nel corso della mattina dopo che l'autorità antitrust tedesca ha dato il via libera alla costituzione di una joint venture con Rheinmetall.
Debole il settore auto, con Stellantis (BIT:STLAM) a -0,8% dopo la corsa delle ultime due sedute.
Segno meno per l'energia ( Enel (BIT:ENEI) -1,4%, Eni (BIT:ENI) -0,75%).
In netto calo Telecom Italia (BIT:TLIT) (-1,7%). Secondo quanto riferito da una fonte, il Cda del 22 gennaio potrebbe non deliberare sulla vendita di Sparkle dato che le banche al lavoro sul dossier potrebbero aver bisogno di qualche giorno in più per definire il financing. C'è attesa inoltre per la decisione della Corte di Appello di Roma sulla richiesta di sospensiva da parte del governo del pagamento da 1 miliardo di euro a Tim, nell'ambito della disputa sul canone di concessione del 1998. Il possibile rinvio del pagamento avrebbe un impatto sulla liquidità e quindi sulla probabilità di dividendo, sostengono gli analisti di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP).
Balza doValue (+5,2%) che beneficia di una maggiore visibilità dopo due nuovi contratti in Grecia e a Cipro.
Scivola del 2,8% Ferragamo (BIT:SFER) in un trend debole per tutto il lusso dopo i recenti rialzi in scia ai conti Richemont.
(Claudia Cristoferi, editing Sabina Suzzi)