MILANO (Reuters) - Piazza Affari, la peggiore tra le borse europee, prosegue in calo ai minimi da oltre una settimana, appesantita da utility e finanziari, in un mercato che in assenza di spunti direzionali, preferisce portare a casa qualche beneficio dopo il recente rally.
L'incertezza sul percorso dei tassi di interesse da parte della Fed, alimentato dalle posizioni caute espresse da alcuni rappresentati della banca centrale Usa in tema di taglio dei tassi, ha frenato l'iniziale ottimismo degli investitori. E visto il calendario macro della settimana abbastanza rarefatto è difficile che sorprese significative possano al momento fare mutare la percezione che la Fed manterrà i tassi alti ancora a lungo.
Scarsi segnali arrivano inoltre da Wall Street, dove i futures indicano un avvio di seduta poco mosso con gli investitori alla finestra in attesa della di trimestrale di Nvidia domani.
Intorno alle 13,00 il FTSE Mib è in calo dell'1,06% circa, a fronte dell'indice paneuropeo Stoxx in ribasso di mezzo punto percentuale. I volumi sull'azionario milanese sono fiacchi, poco sopra il miliardo di euro in controvalore, a dimostrazione di un movimento di correzione al momento di scarso respiro.
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Tra i peggiori del Ftse Mib, Generali (BIT:GASI) è in calo del 3,3% dopo i conti del trimestre passati al setaccio dagli analisti che si sono soffermati su alcuni dettagli non brillanti che hanno alimentato le prese di profitto sul titolo.
Nel settore finanziario le vendite si concentrano soprattutto sui titoli del risparmio gestito, con Mediolanum (BIT:BMED) in calo del 2,6%, Azimut (BIT:AZMT) del 2,1%, e Banca Generali e Anima (BIT:ANIM) dell'1,5% circa.
Tra i bancari Bper (BIT:EMII) perde il 2% a fronte di un indice settoriale in calo dello 0,6% ma che comunque mantiene un guadagno di oltre il 35% da inizio anno. Piatta Unicredit (BIT:CRDI), poco sotto la parità Intesa (BIT:ISP).
Sul fronte opposto, viaggia in solitaria Saipem (BIT:SPMI), che continua la sua fase positiva con un rialzo del +3,5% dopo che la notizia di tre novi contratti offshore in Angola da 3,7 miliardi di dollari confermano le forti prospettive del settore e la consistenza del portafoglio ordini del gruppo.
(Andrea Mandalà, editing Francesca Piscioneri)