(Reuters) - A Wall Street il Nasdaq Composite si avvia verso una correzione, precipitando di oltre il 10% dal picco toccato a luglio dopo che i deboli numeri sull'occupazione hanno aggravato i timori per un rallentamento dell'economia statunitense, mentre le stime al ribasso di Amazon (NASDAQ:AMZN) e Intel (NASDAQ:INTC) hanno pesato ulteriormente sul sentiment.
L'S&P 500 tocca il minimo dall'11 luglio e il Dow si avvia verso il maggior calo percentuale di due giorni dall'inizio di marzo 2023.
Attorno alle 16,40, il Dow Jones Industrial Average è in calo di 771,31 punti, o dell'1,91%, a 39.576,66, l'S&P 500 cede 134,39 punti, o del 2,47%, a 5.312,29, e il Nasdaq Composite perde 551,71 punti, o del 3,21%, a 16.642,44.
Amazon scivola del 12% dopo che la società ha comunicato un rallentamento della crescita delle vendite online nel secondo trimestre e ha sottolineato la maggiore cautela dei consumatori, alla ricerca di opportunità di acquisto più economiche.
Intel cade del 29% dopo aver previsto ricavi del terzo trimestre inferiori alle stime e aver sospeso il dividendo a partire dal quarto trimestre.
Anche altri titoli legati ai chip si avviano a estendere le perdite di ieri. Nvidia scende del 4,4%, Broadcom perde il 3,0%, Micron Technology cede il 6,3% e Arm Holdings (NASDAQ:ARM) è in ribasso dell'8,3%.
Apple (NASDAQ:AAPL) registra un aumento del 2,0% grazie alle vendite di iPhone migliori del previsto nel terzo trimestre e alle previsioni di ulteriori guadagni, puntando sull'intelligenza artificiale per attirare gli acquirenti.
Altre megacap come Microsoft (NASDAQ:MSFT) e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) perdono tra il 2 e il 3%. Anche Meta perde terreno (-3,3%) dopo l'impennata di ieri in seguito ai risultati positivi.
Tra gli altri titoli, Snap (NYSE:SNAP) perde il 26,2% dopo aver previsto risultati del trimestre in corso inferiori alle aspettative.
Chevron scivola del 2,2% dopo che la major petrolifera ha mancato le stime sugli utili del secondo trimestre, penalizzato dalla debolezza dei margini di raffinazione.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)