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Borse asiatiche in calo, l’Occidente cerca di bloccare l’import dalla Russia

Pubblicato 07.03.2022, 03:48
© Reuters.
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Di Gina Lee

Investing.com – In calo i mercati asiatici questo lunedì, insieme ai future statunitensi. Il conflitto in Ucraina potrebbe durare più a lungo del previsto dopo che il Presidente Vladimir Putin ha dichiarato che la guerra continuerà. Gli investitori temono uno shock dell’inflazione nell’economia globale, con il petrolio che schizza in vista di un possibile blocco delle importazioni di greggio russo.

In Cina lo Shanghai Composite  è in calo dell’1% alle 3:38 AM CET e lo Shenzhen Component è in calo dell’1,92%. I dati commerciali di febbraio, tra cui esportazioni, importazioni e bilancia commerciale sono attesi nel corso della giornata. Per mercoledì in agenda invece i dati sull’indice dei prezzi al consumo e alla produzione.

Sabato la Cina ha indicato un ambizioso obiettivo di crescita del PIL per il 2022 a “circa il 5,5%. Il paese ha indicato che potrebbero giungere ulteriori misure di stimolo, dopo che il Premier Li Keqiang si è impegnato all’apertura del  National People’s Congress (NPC) ad intervenire in maniera decisa per proteggere l’economia dai rischi. 

L’indice Hang Seng di Hong Kong è in calo del 3,31%.

In Giappone l’indice Nikkei 225 è in calo del 3,29% e in Corea del Sud il KOSPI è in calo del 2,35%. In Australia, l’ASX 200 è in calo dell’1,31%.

L’Occidente sta valutando la possibilità di un embargo coordinato sulla Russia secondo il Segretario di Stato americano Anthony Blinken.

In risposta Putin ha firmato un accordo in cui si permette al governo e alle aziende di pagare creditori stranieri in rubli ed il Ministro delle Finanze ha dichiarato che le sanzioni determineranno se i creditori riusciranno o meno a ricevere i pagamenti. Intanto, sono molti i big mondiali che stanno fermando le operazioni in Russia, come  Netflix Inc (NASDAQ:NFLX) e TikTok.

L’invasione ha già portato a un’impennata dei prezzi dei cereali, dei metalli e dell’energia, con il petrolio che ha raggiunto i 139 dollari, a causa dei timori di interruzioni delle forniture. Questo, insieme all’inflazione elevata, sta aggiungendo preoccupazioni sulla ripresa economica globale dal COVID-19.

La Federal Reserve e altre banche centrali dovranno ora riuscire ad inasprire la politica monetaria per frenare l’inflazione senza però colpire la crescita economica e gli asset rischiosi.

Sempre in tema di banche centrali, il Governatore della Reserve Bank of Australia Philip Lowe terrà degli interventi pubblici mercoledì e venerdì, mentre la Banca Centrale Europea annuncerà la sua decisione di politica monetaria giovedì.

Sul fronte dei dati, gli USA rilasceranno l’indice dei prezzi al consumo giovedì.

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