Di Ambar Warrick
Investing.com – Listini asiatici poco mossi questo martedì, con i timori di un aumento dei tassi di interesse statunitensi che offuscano l’ottimismo per una crescita economica cinese più forte del previsto.
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono rimasti praticamente invariati dopo che i dati hanno mostrato che l’economia cinese è cresciuta più del previsto nel primo trimestre del 2023, grazie soprattutto all’abolizione delle restrizioni anti-COVID all’inizio di quest’anno.
Ma se da un lato la lettura ha mostrato che la ripresa economica del Paese è in atto, dall’altro altri dati hanno evidenziato un rimbalzo disomogeneo. La produzione industriale ha deluso stime per il secondo mese consecutivo a marzo, mostrando che l’enorme settore manifatturiero del Paese sta lottando per riprendersi dai minimi della pandemia.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,8%, con i titoli immobiliari tra i peggiori performer della giornata dopo che i dati hanno mostrato che gli investimenti nel settore immobiliare cinese sono rallentati nel primo trimestre, nonostante la revoca delle restrizioni anti-COVID.
Tuttavia, i dati positivi sulle vendite al dettaglio indicano che la ripresa dell’economia cinese, trainata dai consumi, è ampiamente in corso, il che probabilmente favorirà gli esportatori del Paese nel breve termine.
Ma la maggior parte degli altri mercati asiatici ha scambiato in una fascia piatta o bassa, nell’incertezza sull’aumento dei tassi di interesse statunitensi. L’indice sudcoreano KOSPI è sceso dello 0,3%, mentre l’indice Philippine Composite index ha segnato un calo dello 0,6%.
L’indice australiano ASX 200 è sceso dello 0,3% dopo che il verbale del vertice di aprile della Reserve Bank ha mostrato che la banca potrebbe ancora aumentare i tassi, nonostante avesse annunciato una pausa all’inizio del mese.
Il sentiment generale è stato colpito dalla crescente incertezza sulla data in cui la Federal Reserve interromperà l’attuale ciclo di rialzo dei tassi. I future sui Fed Fund mostrano che i mercati stanno valutando quasi il 90% di possibilità di un rialzo di 25 punti base a maggio, con una piccola possibilità di un altro rialzo di 25 pb a giugno.
La prospettiva di un aumento dei tassi di interesse non è di buon auspicio per i mercati asiatici, in quanto limita la quantità di liquidità estera che affluisce nella regione. L’aumento dei rendimenti pesa anche sull’attrattiva degli asset orientati al rischio.
Tuttavia, dato che la maggior parte delle banche centrali asiatiche ha messo in pausa i rispettivi cicli di rialzo dei tassi, i titoli asiatici potrebbero trovare un certo sostegno nel breve termine.
L’indice nipponico Nikkei 225 è salito dello 0,6% ed è stato il miglior performer della giornata dopo che il nuovo governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha lanciato un chiaro messaggio: la banca rimarrà un’eccezione nel mantenere i tassi di interesse ultra-bassi per il momento.