Investing.com – Listini asiatici in calo questo mercoledì in vista della testimonianza del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, mentre gli investitori attendono anche ulteriori misure di stimolo in Cina dopo un taglio dei tassi poco convincente.
Powell testimonierà davanti al Congresso nel corso della giornata, offrendo potenzialmente ulteriori indicazioni sul percorso dei tassi d’interesse statunitensi, dopo i segnali contrastanti dell’ultimo vertice della Fed.
L’aumento inatteso dell’attività immobiliare statunitense ha anche aumentato le aspettative che la Fed abbia abbastanza spazio per mantenere un atteggiamento da falco.
I titoli cinesi scivolano a causa del taglio dei tassi deludente
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dello 0,6% e dello 0,4%, in quanto il taglio del tasso di riferimento tasso di interesse primario del prestito (LPR) non ha convinto i mercati.
Martedì la People’s Bank of China ha tagliato di 10 punti base sia l’LPR a un anno che quello a cinque anni, deludendo alcuni operatori che speravano in un taglio maggiore del tasso a cinque anni, che determina i prezzi dei mutui.
Tuttavia, gli analisti si aspettano che nei prossimi mesi Pechino applichi ulteriori misure di stimolo per contribuire a sostenere una ripresa economica in rallentamento. I mercati cinesi hanno tratto poco sostegno da questa idea, scendendo costantemente in vista delle festività di giovedì e venerdì.
L’indice Hang Seng di Hong Kong è stato il peggiore della giornata in Asia, con un calo del 2% ai minimi di due settimane, mentre i titoli tech sono scesi soprattutto per i timori di un aumento dei tassi di interesse statunitensi.
Alibaba Group (NYSE:BABA) (HK:9988) è crollato di oltre il 3% anche dopo la nomina di un nuovo amministratore delegato, mentre si avvia verso lo spinoff e la quotazione dei suoi settori più importanti.
L’indice coreano KOSPI è in calo dello 0,6%, mentre l’indice Taiwan Weighted ha ceduto lo 0,2%.
Le preoccupazioni per la Cina si sono riversate sui mercati australiani, con l’indice ASX 200 in calo dello 0,3%.
Il Giappone è tra i pochi a guadagnare, grazie alla cautela della BOJ
L’indice giapponese Nikkei 225 ha guadagnato lo 0,3%, mentre il TOPIX è salito dello 0,4%. Entrambi gli indici hanno sfiorato i livelli più alti degli ultimi 33 anni, sostenuti soprattutto dalla prospettiva che la politica monetaria rimanga accomodante nel Paese.
I verbali della riunione di aprile della Banca del Giappone hanno mostrato che nove membri su dieci del consiglio di amministrazione non hanno intenzione di modificare la politica ultra-allentata nel breve termine, e anche il membro più debole ha suggerito alla banca di aspettare prima di prendere in considerazione un cambiamento.
Una BOJ cauta è stata tra i principali fattori alla base del rally delle azioni giapponesi quest’anno, mentre le condizioni monetarie nel resto del mondo si sono ulteriormente inasprite. Inoltre, l’economia giapponese è rimasta abbastanza resistente nonostante i crescenti venti contrari a livello globale.