Crollo o correzione dei mercati? In ogni caso, ecco cosa fare adessoVedi i sopravvalutati

Borse asiatiche in salita, giù i titoli indiani dopo perdite Adani

Pubblicato 25.01.2023, 06:25
©  Reuters
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Di Ambar Warrick

Investing.com – Listini asiatici in salita questo mercoledì, grazie alle scommesse sostenute su una ripresa economica cinese per quest’anno; in cali invece i titoli indiani, a causa delle perdite del gruppo Adani, dopo che il venditore allo scoperto Hindenburg ha sollevato preoccupazioni sulla posizione debitoria del conglomerato.

Gli indici indiani Nifty 50 e BSE Sensex 30 sono scivolati rispettivamente dell’1,1% e dello 0,9%, dopo che Hindenburg ha accusato Adani Group di avere un eccesso di leva finanziaria, rendendolo suscettibile ad un forte calo di valutazione.

Hindenburg ha inoltre accusato il secondo conglomerato indiano di frode e manipolazione del mercato azionario. L’azienda ha un valore complessivo di oltre 200 miliardi di dollari e le sue sette componenti rappresentano una grossa fetta del mercato azionario indiano.

In salita gli altri mercati asiatici, anche se i volumi sono rimasti limitati a causa della settimana di vacanza del mercato cinese. L’indice giapponese Nikkei 225 è salito dello 0,4%, mentre il sudcoreano KOSPI è salito dell’1,4%.

I mercati scommettono che la settimana festiva in Cina darà un forte impulso alla crescita economica, soprattutto dopo che il Paese ha ritirato la maggior parte delle misure anti-COVID e ha riaperto le frontiere dopo tre anni di lockdown.

Si prevede che la ripresa dell’economia cinese si ripercuoterà sul resto dell’Asia, dato che il Paese è una delle principali destinazioni commerciali della regione. Negli ultimi due mesi i mercati azionari cinesi hanno registrato un forte rialzo, così come la maggior parte dei mercati esposti alla Cina.

La maggior parte dei mercati del Sud-Est asiatico, anch’essi fortemente esposti alla Cina, sono saliti leggermente mercoledì.

L’indice australiano ASX 200 è sceso dello 0,3% dopo che i dati hanno mostrato che l’indice dei prezzi al consumo è salito più del previsto nel quarto trimestre e si è attestato su un massimo di 32 anni.

La lettura preannuncia una maggiore pressione sull’economia australiana a causa dell’aumento dei prezzi ed è anche probabile che inviti a un ulteriore aumento dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank, il che potrebbe pesare sui titoli locali.

I mercati in generale sono preoccupati per una potenziale recessione globale quest’anno, a seguito dei dati economici deboli degli Stati Uniti e della zona euro. Questa settimana l’attenzione è rivolta ai dati statunitensi sul PIL del quarto trimestre, che dovrebbero mostrare un raffreddamento della crescita.

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