Di Gina Lee
Investing.com - I mercati dell’Asia Pacifica sono misti questo venerdì mattina, così come i future statunitensi. Gli utili solidi di Amazon.com Inc. (NASDAQ:AMZN) hanno contribuito a compensare il tonfo dei titoli tech, mentre i timori per l’inasprimento monetario hanno alimentato la volatilità di mercato.
In Giappone il Nikkei 225 scende dello 0,11% alle 21:08 ET (2:08 GMT), mentre l’indice sudcoreano KOSPI va su dello 0,74%.
In Australia, l’S&P/ASX 200 è in calo dello 0,21%, mentre ad Hong Kong l’indice Hang Seng rimbalza dell’1,87%. I mercati cinesi sono rimasti chiusi per festa.
I titoli statunitensi sono al rialzo, con le azioni di Amazon e Snap Inc . (NYSE:SNAP) rimbalzate grazie agli utili forti rilasciati nella seduta precedente, in lenta ripresa dopo lo storico tonfo di 251 miliardi di dollari di Meta Platforms Inc. (NASDAQ:FB). Amazon potrebbe aggiungere quasi 200 miliardi di dollari di valore di mercato se il titolo dovesse confermare il rialzo del 14% negli scambi after-hour fino alla chiusura statunitense di questo venerdì.
Gli investitori continuano inoltre ad assimilare i commenti sorprendentemente interventisti della Presidente della Banca Centrale Europea (BCE) Christine Lagarde ed il fatto che la Banca d’Inghilterra (BoE) abbia alzato il tasso di interesse allo 0,5% quando ha annunciato la sua decisione di politica monetaria ieri.
La volatilità sui mercati globali è stata la regola nel 2022 finora, con le banche centrali che inaspriscono la politica monetaria proprio mentre la ripresa economica dal COVID-19 mostra segni di rallentamento.
“Nel primo semestre del 2022 stiamo subendo uno shock dei tassi”, ha riferito a Bloomberg Tracy Chen, che si occupa del portafoglio di Brandywine Global Investment Management.
“Se la Federal Reserve USA, la BoE ed altre banche centrali dei mercati emergenti saranno troppo aggressive nell’alzare i tassi di interesse, probabilmente andremo incontro ad un rischio di recessione nel secondo semestre, o quantomeno ad un maggiore rallentamento dell’economia”.
Sul fronte dei dati, le richieste iniziali di sussidio di disoccupazione USA sono risultate minori del previsto, a 238.000. L’indice dei direttori acquisti (PMI) dell’Institute of Supply Management (ISM) sul settore non manifatturiero per il mese di gennaio è risultato a 59,9, mentre l’indice PMI sui servizi è pari a 51,2.
Gli investitori attendono inoltre il report sull’occupazione statunitense di gennaio, compresi i dati sull’occupazione non agricola, nel corso della giornata.
Il report sull’occupazione “ricorda che le aspettative sulla politica della Fed sono il fattore che più influenza il mercato al momento”, ha riferito a Bloomberg Tom Essaye, ex trader di Merrill Lynch e creatore della newsletter The Sevens Report. Se i dati sull’inflazione della settimana seguente saranno alti, “riaccenderanno i timori di una Fed interventista”, aggiunge.
Intanto, nel corso della giornata è prevista la cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Pechino.