Di Peter Nurse
Investing.com - I mercati azionari europei si indeboliscono questo venerdì, tra le preoccupazioni di un rallentamento della crescita economica a causa dell’avanzare della crisi bancaria.
Al momento della scrittura, l’indice DAX in Germania segna -1,3%, l’indice CAC 40 in Francia scende dell’1,3% e l’indice FTSE 100 nel Regno Unito è in calo dell’1,4%.
I dati economici pubblicati questo venerdì hanno confermato che gli importanti settori manifatturieri di Germania e Francia sono rimasti saldamente in territorio di contrazione a marzo, anche se i servizi ha mostrato segni di miglioramento.
Nel Regno Unito le vendite al dettaglio hanno inaspettatamente registrato un rimbalzo dell’1,2% a febbraio rispetto al mese precedente, riportando i volumi di vendita al livello pre-pandemico.
Tuttavia, è difficile che questo miglioramento continui, dato che l’Europa sta sopportando le conseguenze dell’unione forzata tra UBS e Credit Suisse, e la crisi bancaria fa temere un rallentamento dei prestiti, che pesa sull’attività economica.
Anche il settore bancario statunitense è in difficoltà: mercoledì i prestiti presso lo sportello di sconto della Federal Reserve ammontavano a 110,2 miliardi di dollari.
Inoltre, i prestiti del nuovo Bank Term Funding Program della Fed sono saliti a 53,7 miliardi di dollari, mentre i prestiti alle banche centrali estere sono schizzati a 60 miliardi di dollari.
Intanto, le banche centrali continuano a cercare di domare l’inflazione: Federal Reserve, Banca d’Inghilterra e Banca Nazionale Svizzera hanno alzato i tassi questa settimana, dopo l’aumento della Banca Centrale Europea della scorsa settimana.
Citigroup ha tagliato il suo obiettivo per l’indice Stoxx 600, prevedendo che chiuda l’anno a 445 punti (intorno al livello attuale), in calo rispetto alla previsione di 475 punti formulata solo il mese scorso.
Tra le notizie sulle compagnie, il titolo Deutsche Bank (ETR:DBKGn) è crollato di oltre l’8% in seguito a un forte aumento del costo delle assicurazioni contro il rischio di insolvenza, mentre il titolo UBS (SIX:UBSG) è sceso di oltre il 6% in scia all’acquisizione del rivale in difficoltà Credit Suisse.
Tui (ETR:TUI1n) registra -6%: l’operatore turistico tedesco ha lanciato un’emissione di diritti a forte sconto per riuscire a rimborsare gli aiuti governativi dell’era della pandemia.
Le azioni di J D Wetherspoon (LON:JDW) rimbalzano di oltre il 7% dopo che il gruppo britannico di pub ha conseguito un utile e ha registrato vendite superiori alle attese nel primo semestre.
I prezzi del petrolio scendono questo venerdì, concludendo una settimana perlopiù positiva, dopo che i funzionari statunitensi hanno espresso cautela sul tempo necessario per riempire le riserve petrolifere strategiche (SPR), scese a un minimo di quasi 50 anni.
Al momento della scrittura, i future del greggio USA scendono dell’1,2% a 69,10 dollari al barile, mentre il contratto del Brent sale dell’1,1% a 75,05 dollari.
Entrambi i riferimenti sono ancora sulla buona strada per un rialzo settimanale di circa il 3%-4%, in ripresa dai maggiori ribassi settimanali degli ultimi mesi, quando il settore bancario ha esacerbato le preoccupazioni per una possibile recessione.
Inoltre, i future dell’oro segnano -0,4% a 1.988,95 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD scende dello 0,4% a 1,0784.