Investing.com - Le borse europee sono nettamente inferiori lunedì; sui mercati pesa la crisi del debito della regione dopo il vertice economico della scorsa settimana.
Durante la mattinata degli scambi europei l’EURO STOXX 50 ha segnato -1,54%, il francese CAC 40 è sceso dell’1,26%, mentre il tedesco DAX 30 è diminuito dell’1,46%.
Ad eccezione del Regno Unito, i leader dell'UE hanno convenuto di applicare norme più severe di bilancio nell'area dell'euro e di fornire 200 miliardi di euro in prestiti al Fondo Monetario Internazionale per aiutare i paesi con problemi di debito.
Ma i mercati sono rimasti cauti per la mancata presentazione di un piano per implementare le modifiche necessarie nella zona euro.
Gli investitori sono rimasti cauti anche dopo che l’agenzia Standard &Poor’s ha collocato i rating di 15 membri della zona euro, tra cui Francia, Germania, Italia e Spagna sotto osservazione negativa, aggiungendo che avrebbe annunciato le modifiche rating "il più presto possibile" dopo il summit di venerdì.
I titoli finanziari sono stati misti, in Germania le azioni Deutsche Bank hanno segnato -1,61% e il gruppo francese BNP Paribas ha segnato -0,43%, mentre Credit Agricole è salito dello 0,63%.
Moody’s ha declassato le tre principali banche francesi, Societe Generale, BNP Paribas e Credit Agricole di una tacca il venerdì, dichiarando che c’è una probabilità "molto alta" che il governo francese debba intervenire a loro sostegno.
Nel frattempo, il settore energetico ha segnato netti cali. Il gruppo francese EDF è sceso dell’1,32% e Alstom ha segnato -1,36%, mentre la tedesca E.ON AG ha visto precipitare le azioni del 2,36%.
A Londra, il FTSE 100 è diminuito dello 0,63%, guidato dalle forti perdite dei titoli finanziari.
I titoli della Royal Bank of Scotland hanno segnato -2,27% e Lloyds Bankingha segnato -2,14%, mentre Barclays e HSBC Holdings sono scese dell’1,01% e dello 0,63% rispettivamente.
I produttori di rame Xstrata e Kazakhmys hanno segnato forti cali, con le azioni in rispettivo calo del 2,57% e del 2,35%, mentre i giganti minerari Rio Tinto e Bhp Billiton sono scesi dello 0,93% e dell’1,17%.
Negli Stati Uniti, i mercati azionari puntano ad un’apertura al ribaasso. I futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un calo dello 0,72%, S&P 500 hanno segnato un calo dello 0,83%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato una perdita dello 0,73%.
L’agenzia di rating Moody’s ha avvertito che la crisi del debito era ancora ad un punto "critico" e "volatile", aggiungendo che la regione ha affrontato crescenti rischi per la coesione.
Durante la mattinata degli scambi europei l’EURO STOXX 50 ha segnato -1,54%, il francese CAC 40 è sceso dell’1,26%, mentre il tedesco DAX 30 è diminuito dell’1,46%.
Ad eccezione del Regno Unito, i leader dell'UE hanno convenuto di applicare norme più severe di bilancio nell'area dell'euro e di fornire 200 miliardi di euro in prestiti al Fondo Monetario Internazionale per aiutare i paesi con problemi di debito.
Ma i mercati sono rimasti cauti per la mancata presentazione di un piano per implementare le modifiche necessarie nella zona euro.
Gli investitori sono rimasti cauti anche dopo che l’agenzia Standard &Poor’s ha collocato i rating di 15 membri della zona euro, tra cui Francia, Germania, Italia e Spagna sotto osservazione negativa, aggiungendo che avrebbe annunciato le modifiche rating "il più presto possibile" dopo il summit di venerdì.
I titoli finanziari sono stati misti, in Germania le azioni Deutsche Bank hanno segnato -1,61% e il gruppo francese BNP Paribas ha segnato -0,43%, mentre Credit Agricole è salito dello 0,63%.
Moody’s ha declassato le tre principali banche francesi, Societe Generale, BNP Paribas e Credit Agricole di una tacca il venerdì, dichiarando che c’è una probabilità "molto alta" che il governo francese debba intervenire a loro sostegno.
Nel frattempo, il settore energetico ha segnato netti cali. Il gruppo francese EDF è sceso dell’1,32% e Alstom ha segnato -1,36%, mentre la tedesca E.ON AG ha visto precipitare le azioni del 2,36%.
A Londra, il FTSE 100 è diminuito dello 0,63%, guidato dalle forti perdite dei titoli finanziari.
I titoli della Royal Bank of Scotland hanno segnato -2,27% e Lloyds Bankingha segnato -2,14%, mentre Barclays e HSBC Holdings sono scese dell’1,01% e dello 0,63% rispettivamente.
I produttori di rame Xstrata e Kazakhmys hanno segnato forti cali, con le azioni in rispettivo calo del 2,57% e del 2,35%, mentre i giganti minerari Rio Tinto e Bhp Billiton sono scesi dello 0,93% e dell’1,17%.
Negli Stati Uniti, i mercati azionari puntano ad un’apertura al ribaasso. I futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un calo dello 0,72%, S&P 500 hanno segnato un calo dello 0,83%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato una perdita dello 0,73%.
L’agenzia di rating Moody’s ha avvertito che la crisi del debito era ancora ad un punto "critico" e "volatile", aggiungendo che la regione ha affrontato crescenti rischi per la coesione.