Di Peter Nurse
Investing.com – Apertura in forte calo per i mercati europei questo lunedì, gli investitori stanno assimilando le notizie sulle sanzioni applicate alla Russia e la decisione del presidente russo Vladimir Putin ha emanato l’ordine di “allerta speciale” per le forze nucleari russe.
Alle 09:50 CET, il DAX tedesco è sceso del 2,3%, il CAC 40 in Francia è sceso del 2,6% mentre il FTSE 100 britannico è in calo del’1,9%.
Durante il fine settimana le potenze occidentali hanno applicato sanzioni più severe alla Russia, escludendo alcune banche russe dal sistema SWIFT, utilizzato dalla maggior parte delle istituzioni finanziarie in tutto il mondo per transazioni di migliaia di miliardi di dollari.
Inoltre, l’UE e gli Stati Uniti hanno annunciato delle mosse che hanno effettivamente congelato oltre la metà delle riserve estere della Banca centrale russa.
Intanto il rublo è crollato di circa il 30% contro il dollaro lunedì, spingendo la banca centrale russa ad alzare il suo tasso di interesse chiave al 20% dal 9,5%, con le aziende sollecitate a vendere valuta estera per cercare di difendere la valuta. In più, S&P Global Ratings ha declassato i bond russi allo status di junk.
L’UE ha dichiarato che inizierà a inviare armi letali all’Ucraina per aiutare il paese a difendersi, mentre la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato che il blocco accetterebbe una richiesta di ingresso del paese all’interno dell’unione.
Tutto ciò fa parte di un piano per isolare la Russia.
Il settore corporate si aspetta forti perdite per gli investimenti in Russia. BP (NYSE:BP), il maggiore investitore estero del paese, ha dichiarato che uscirà dalla partecipazione del colosso petrolifero Rosneft, con un colpo di quasi 25 miliardi di dollari. Il titolo è crollato del 6,3%.
Colpite anche le banche europee con operazioni in Russia, come l’austriaca Raiffeisen Bank International (VIE:RBIV) e l’italiana UniCredit (MI:CRDI), in crollo rispettivametne del 17% e 9,8%.
Il titolo della banca francese Societe Generale (OTC:SCGLY) ha perso il 9,6% in quanto possiede la russa Rosbank.
Il titolo della casa automobilistica Renault (PA:RENA), che controlla la russa Avtovaz, crolla del 9,4%.
Si spera ancora nella diplomazia, dopo che l’Ucraina ha dichiarato che nel corso della giornata ci saranno dei dialoghi con Mosca senza precondizioni alla frontiera con la Bielorussia.
I prezzi del petrolio sono schizzati nei timori che le ulteriori sanzioni possano bloccare le forniture di petrolio dalla Russia, il secondo produttore e fornitore di gas naturale in Europa.
Il contratto WTI è in salita dello 4,1% a 95,34 dollari al barile, mentre il Brent sale del 3,9% a 97,81.
I future dell’oro sono in salita dello 0,8% a 1.902,50 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD è in calo dello 0,8% a 1,1175.