Il governo ammette che la situazione è arrivata a un binario morto. Venuta meno la soluzione di mercato restano altri finanziamenti di Stato, un supercommissario o aprire la strada alla liquidazione. L’ipotesi bad company
La soluzione di mercato non c’è più. E sembra difficile che riemerga. Dopo l’ennesima scadenza mancata per la presentazione di un’offerta vincolante da parte del Consorzio a guida Ferrovie, da cui Atlantia (MI:ATL) si è defilata mentre Lufthansa non è disposta a mettere capitali, il governo è stato costretto per bocca del ministro Patuanelli ad ammettere che la situazione è praticamente a un binario morto. Cosa succede ora? Si concede altro ulteriore tempo al consorzio? Si lavora ad altre soluzioni come un nuovo prestito dello Stato o la nomina di un super-commissario al posto della terna attuale? Oppure si getta la spugna e si avvia alla liquidazione la storica compagnia di bandiera? Tra le ipotesi che circolano nelle ultime ore circola addirittura quella di creare una bad company in cui mettere tutti i debiti liberando dagli oneri finanziari le attività operative, che da quello che trapela non andrebbero poi così male.
I PROBLEMI SONO SOPRATTUTTO FINANZIARI, L’OPERATIVITA’ NON ANDREBBE MALE
Fare un assessment della redditività operativa di Alitalia non è semplice, il titolo non è quotato e mancano report di analisti indipendenti che consentano di fare paragoni con altri vettori per quanto riguarda i fattori chiave, come ad esempio il load factor, vale a dire il riempimento dei voli e i relativi costi e ricavi. Sicuramente il problema principale di Alitalia è di tipo finanziario. Da oltre 2 anni è in amministrazione straordinaria, vale a dire commissariata, dopo il tentativo fallito di rilancio da parte di due cordate private, quella famosa dei capitani coraggiosi una decina di anni fa e quella della compagnia degli Emirati Arabi Uniti Etihad. Oggi Alitalia sopravvive solo grazie ai due prestiti dello Stato italiano, quello di 900 milioni concesso nel 2017 e l’altro recentissimo da 400 milioni, sempre statale...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge