OraFinanza - La borsa degli Stati Uniti ha chiuso in ribasso: l’S&P500 ha perso lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,6%. L’aumento delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, insieme all’aumento superiore alle aspettative dei prezzi alla produzione, hanno ridimensionato la propensione al rischio.
Per qualcuno è un assestamento dopo i record di mercoledì, per altri, come Nicholas Colas, cofondatore di DataTrek Research, potrebbe essere l’inizio di un rintracciamento. Del resto, è spesso verso che il momento giusto per prendere in considerazione argomenti ribassisti è quando le cose vanno bene.
Barron’s riprende gli argomenti di Colas e segnale che ieri i titoli dei beni di consumo discrezionali hanno guidato le perdite, mentre i nomi dei beni di consumo di prima necessità sono stati tra i pochi a salire. Due terzi dei titoli dello S&P 500 sono scesi. Questo è il tipo di trading che anticipa l’arrivo della recessione, o perlomeno, mostra che il mercato sta tornando a preoccuparsi di questo tema.
Secondo Colas, il toro in borsa deve affrontare queste tre minacce: uno shock geopolitico, un cambiamento nel sostegno generale della Federal Reserve ai tagli dei tassi e nuove preoccupazioni sulla crescita globale.
Gli analisti di Wall Street non hanno alcuna evidenza di un rallentamento a breve termine della marca degli utili. Secondo FactSet, per il quarto trimestre le società dello S&P 500 dovrebbero registrare una crescita degli utili dell'11,8%. Si tratterebbe del miglior trimestre degli ultimi tre anni.Gli stessi analisti prevedono un quarto anno consecutivo di crescita complessiva degli utili nel 2025.
FactSet osserva che gli analisti del settore di solito sovrastimano i livelli di fine anno dell'S&P 500 di circa 7 punti percentuali. Ma non è stato così nel 2024.
"Alla fine dello scorso anno, il prezzo obiettivo bottom-up per l'S&P 500 era di 5.131,92", ha scritto oggi John Butters, analista degli utili di FactSet. "Sulla base del prezzo di chiusura di ieri, pari a 6.084,19, gli analisti del settore hanno sottovalutato il prezzo dell'indice del 15,7%…".
La società fornitrice di chip a tante aziende tecnologiche di livello mondiale, prevede un boom della domanda per i suoi prodotti per l'intelligenza artificiale: il titolo è salito del 12% nel dopo borsa, a seguito dell’annuncio dei dati del trimestre.
Le vendite di prodotti per l'intelligenza artificiale aumenteranno del 65% nel primo trimestre fiscale, molto più velocemente della crescita complessiva dei semiconduttori, pari a circa il 10%, ha dichiarato l'azienda nel corso di una conference call. I dirigenti hanno anche previsto che il mercato indirizzabile dei componenti AI che progetta per gli operatori di data center, raggiungerà i 90 miliardi di dollari entro l'anno fiscale 2027.
L'amministratore delegato Hock Tan ha dichiarato che l'azienda si è aggiudicata due nuovi importanti clienti di hyperscaler, i maggiori operatori di data center. L'azienda californiana di Palo Alto aveva previsto di ottenere più di 10 miliardi di dollari di fatturato annuo da questo mercato, superando altre parti del suo business. Alla fine, la cifra ha raggiunto i 12,2 miliardi di dollari. Il fatturato dell'IA è cresciuto del 220% durante l'anno, alimentato dalla domanda di processori e componenti di rete, ha detto Tan.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in lieve ribasso, future Dax di Francoforte -0,2%. I future del Nasdaq, più sensibili alle notizia in arrivo dal mondo dell’intelligenza artificiale, sono in rialzo dello 0,3%.
I membri del Consiglio Bce sarebbero orientati a tagli graduali da 25 punti base dei tassi d'interesse anche nelle riunioni di gennaio e marzo, Lo ha scritto ieri sera Bloomberg citando fonti a conoscenza delle discussioni nella Bce.
Un approccio graduale sarebbe il più appropriato sulla base delle attuali aspettative su crescita e inflazione. Un taglio più deciso, da mezzo punto percentuale, resterebbe un'opzione da utilizzare in caso di emergenza ma, nelle condizioni attuali, rischierebbe di trasmettere inutilmente un senso di urgenza.
I principali indici azionari si apprestano a concludere la settimana con un tono negativo, poiché dalla conferenza economica di due giorni della Cina non sono emersi i dettagli sulle misure di stimolo.
L'Hang Seng di Hong Kong perde l'1,8%, il CSI 300 l'1,9%. Anche il minerale di ferro, un indicatore del mood sulla Cina, perde oltre il 2,5%. In controtendenza, l’indice Kospi di Seul sale e cancella le perdite successive alla breve imposizione della legge marziale da parte del presidente. Lo yen giapponese scivola dello 0,2%, scendendo brevemente a 153 contro il dollaro per la prima volta dal 27 novembre.