MILANO (Reuters) - Campari (MI:CPRI) archivia i primi tre mesi del 2018, trimestre tipicamente poco significativo del gruppo, con un utile lordo prima di rettifiche operative pari a 54,9 milioni (+1%) e una crescita organica delle vendite del 2,2% (-8,2% includendo gli effetti perimetro e cambi) influenzata dalla debolezza dei mercati emergenti e slittamento degli ordini.
La marginalità operativa è cresciuta di 110 punti base "in quanto i maggiori investimenti in pubblicità e promozioni
e in strutture distributive in un trimestre poco rilevante sono stati più che compensati dalla solida espansione della marginalità lorda", spiega una nota ricordando che quest'ultima è aumentata di 250 punti base grazie al mix delle vendite molto favorevole nei principali mercati sviluppati.
"Guardando al 2018, le nostre prospettive rimangono sostanzialmente invariate e bilanciate, in un contesto macroeconomico incerto per quanto riguarda talune economie emergenti", ha sottolineato nella nota l'AD Bob Kunze-Concewitz.
Il gruppo di superalcolici ha pertanto confermato, in relazione alla crescita organica, l'espansione della marginalità lorda nonostante l'impatto negativo dell'aumento del prezzo dell'agave e previsto che gli investimenti pubblicitari e i costi di struttura rimangano stabili in percentuale sulle vendite a livello organico. Reiterate le stime fornite con i risultati dell'esercizio 2017 in relazione all'effetto perimetro e a quello cambio.
Il rapporto fra debito finanziario netto ed Ebitda si è ridotto a 1,8 volte da 2 volte al 31 dicembre 2017.