MILANO (Reuters) - L'assemblea dei soci dello Ieo-Monzino ha respinto con 51,5% del capitale la manifestazione di interesse da 300 milioni di euro arrivata a gennaio dai gruppi Humanitas e San Donato e ha invitato il cda a svolgere, con l'aiuto di consulenti internazionali, un'analisi sul posizionamento dei due ospedali rispetto alle grandi strutture internazionali e individuare azioni per assicurare nel tempo l'eccellenza del gruppo.
E' quanto si legge nel verbale diffuso al termine della riunione fra i soci. Il no è passato con il 51,5% del capitale, secondo quanto riferito da una fonte dell'Istituto europeo di oncologia, che controlla il Monzino.
Il Gruppo San Donato, che include anche il San Raffaele e fa capo alla famiglia Rotelli, e il gruppo Humanitas - affiancati da Intesa Sanpaolo (MI:ISP) e Rothschild - hanno presentato a fine gennaio una manifestazione di interesse congiunta con l'intento dichiarato di creare un grande polo di cardiochirurgia, unendo l'ospedale San Donato e il Monzino, e allo stesso modo un grande centro per la ricerca e le terapie oncologiche sullo stile americano, mettendo insieme Humanitas, che fa capo alla Techint della famiglia Rocca, e Ieo.
Oggi i soci - tra cui figurano Mediobanca (MI:MDBI), Unipolsai (MI:US), Unicredit (MI:CRDI), Intesa Sanpaolo, Generali (MI:GASI), Allianz (DE:ALVG), Mediolanum (MI:BMED), Pirelli, Italcementi (MI:ITAI), Edison, Telecom Italia (MI:TLIT) e Rcs (MI:RCSM) - hanno respinto l'offerta non vincolante, dando mandato al presidente e all'AD di comunicare la decisione a Humanitas e San Donato e invitando il cda a non procedere ad attività volte a dar corso al processo delineato dalla proposta e di non concedere il trasferimento delle quote a non soci.
(Ilaria Polleschi)