Di Mauro Speranza
Investing.com - La Cina ha annunciato nuovi dazi su un totale di 75 miliardi di dollari di beni prodotti negli Stati Uniti. La notizia ha fatto virare in negativo le borse dopo una mattinata trascorsa in positivo mentre attendono le parole di Jerome Powell al Simposio di Jackson Hole.
Il ministero del Commercio del gigante asiatico ha comunicato dazi aggiuntivi del 5% e del 10% su un totale superiore a 5 mila beni USA, quali prodotti agricoli, greggio, velivoli leggeri e automobili. Le nuove tariffe entreranno in vigore dal primo settembre, mentre gli altri attenderanno il 15 dicembre.
Già a metà mattinata il capo editore del Global Times, Hu Xijin, considerato il portavoce in affari ufficiali, aveva dato l'annuncio su Twitter.
Virano in negativo anche i futures S&P 500, facendo presagire un’apertura difficile a New York, giusto mezz’ora prima del previsto intervento di Powll (ore 16 italiane).
Il Ftse Mib resta tra i peggiori e arriva a perdere l’1%, seguito dal Dax (-0,60%), dal Cac 40 (-0,49%) e dall’Ibex 35, mentre resiste intorno alla parità il Ftse 100.
A Milano sono colpiti tutti i settori, con gli energetici in particolare, seguito dagli industriali, le automobili e le banche.
Tra le blue chips la peggiore è STMicroelectronics (PA:STM) MI:STM), in flessione del 3%, tra le più coinvolte nella guerra dei dazi. Seguono Pirelli (MI:PIRC), FinecoBank (MI:FBK), Saipem (MI:SPMI), Diasorin (MI:DIAS), Tenaris (MI:TENR) e CNH Industrial (MI:CNHI) con cali del 2%.
Cedono l’1% Exor (MI:EXOR), Poste Italiane (MI:PST), Ferragamo (MI:SFER), Azimut (MI:AZMT), Prysmian (MI:PRY), Amplifon (MI:AMPF), Fiat (MI:FCHA), Eni (MI:ENI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Bper Banca (MI:EMII) e Unicredit (MI:CRDI).
Tra i pochi in verde, resiste la Juventus (MI:JUVE) (+1%), insieme a Hera (MI:HRA), Terna (MI:TRN), Recordati (MI:RECI), Italgas (MI:IG) e Banco Bpm (MI:BAMI).