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Cosa prevede il decreto liquidità che libera 400 mld per le imprese

Pubblicato 07.04.2020, 08:27
Aggiornato 07.04.2020, 08:36
© Reuters. Il primo ministro Giuseppe Conte si rivolge al Senato, a Roma

ROMA (Reuters) - Ieri sera il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto con misure per l'accesso al credito, il rinvio delle scadenze tributarie e il rafforzamento dei poteri speciali del governo nei settori di rilevanza strategica per contrastare la crisi economica causata dal coronavirus.

"Dal decreto di oggi arrivano 400 miliardi di liquidità per le imprese, con il #CuraItalia ne avevamo liberati 350. Parliamo di 750 miliardi, quasi la metà del nostro Pil. Lo Stato c'è e mette subito la sua potenza di fuoco nel motore dell’economia. Quando si rialza l’Italia corre", ha commentato in un tweet il premier Giuseppe Conte.

Ecco il dettaglio delle misure:

- Garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso Sace, del gruppo Cdp, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.

- In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa, ed è subordinata a una serie di condizioni tra le quali l’impossibilità di distribuzione dei dividendi per i successivi dodici mesi e l'impegno a utilizzare il finanziamento per le attività in Italia.

- Le imprese con meno di 5.000 dipendenti in Italia e un fatturato inferiore a 1,5 miliardi di euro ottengono una copertura pari al 90% dell’importo del finanziamento ed è prevista una procedura semplificata per l’accesso alla garanzia;

- La copertura scende all’80% per imprese con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato fra 1,5 e 5 miliardi di euro e al 70% per le imprese con fatturato sopra i 5 miliardi;

- L’importo della garanzia non potrà superare il 25% del fatturato registrato nel 2019 o il doppio del costo del personale sostenuto dall’azienda;

- Per le Pmi, anche individuali o partite Iva, sono riservati 30 miliardi e l’accesso alla garanzia rilasciata da Sace sarà gratuito ma subordinato alla condizione che abbiano esaurito la loro capacità di utilizzo del credito rilasciato dal Fondo Centrale di Garanzia.

- È inoltre previsto un forte snellimento delle procedure burocratiche per accedere alle garanzie concesse dal Fondo.

- L’intervento introduce un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di Sace sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export.

- Il decreto rafforza il golden power e gli obblighi di trasparenza in materia finanziaria. Si applicano i poteri speciali ai settori finanziario, creditizio e assicurativo, alle infrastrutture e tecnologie critiche, tra cui l’energia, i trasporti, l’acqua e la salute, alla sicurezza alimentare, all’accesso a informazioni sensibili, compresi i dati personali, all’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, la cibersicurezza, nonché le nanotecnologie e le biotecnologie;

- E prevista la possibilità per il governo di aprire il procedimento d’ufficio se le imprese non assolvono agli obblighi di notifica previsti;

- Si estendono, in via transitoria fino al 31 dicembre 2020, il campo di applicazione della disciplina dei poteri speciali anche ad operazioni intra-europee che richiederanno la preventiva autorizzazione del Governo, nel caso di acquisizione del controllo di asset rientranti nei settori sopra descritti; nel caso di operazioni extra-europee, l’ampliamento, sempre transitorio, riguarderà anche le acquisizioni di partecipazioni superiori al 10% da parte di soggetti non appartenenti all’Unione europea, se superiori alla soglia di un milione di euro.

© Reuters. Il primo ministro Giuseppe Conte si rivolge al Senato, a Roma

- In materia di trasparenza finanziaria, si sono integrati gli obblighi di trasparenza previsti dall’art. 120 del TUF per consentire alla Consob di abbassare transitoriamente le soglie rilevanti per le comunicazioni (portandola al 5%) e ampliare le imprese che ne sono soggette, includendovi le società ad azionariato diffuso.

- Si interviene con norme urgenti per il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. In particolare, si prevede la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il "Cura Italia".

- Il decreto prevede una serie di misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale. Vi sono poi misure per tutelare le aziende dal rischio fallimento.

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