OraFinanza - Vittoria del consiglio di amministrazione di Telecom Italia (BIT:TLIT) nei confronti di Vivendi (EPA:VIV) nella partita legale della vendita a Kkr di NetCo decisa dal board senza passare dall’assemblea straordinaria. Il Tribunale di Milano ha dichiarato “inammissibile per difetto di interesse ad agire” e “difetto di legittimazione ad agire” le richieste dei francesi in merito all’operazione. La decisione è stata presa dalla Sezione XV del tribunale civile specializzata in materia di impresa.
Vivendi, primo socio privato di Tim con il 23,75% del capitale, aveva avviato un contenzioso legale contro la modalità in cui il cda dell’ex monopolista aveva approvato la cessione della rete fissa NetCo al fondo statunitense il 5 novembre 2023, sostenendo la violazione della competenza degli amministratori e il conflitto di interesse.
Il cda di Tim aveva infatti approvato la cessione della rete di Tim a una cordata capitanata da Kkr e partecipata anche dal Mef e da F2i, senza passare dal vaglia preventivo dell'assemblea dei soci e senza utilizzare la procedura rafforzate del valigia preventivo del comitato parti correlate, perché il Mef, che via Cdp è il socio di maggioranza della prima rivale di Tim Open Fiber, in realtà nella rete Tim ha investito solo come socio di minoranza con una governance limitata solo ai temi cruciali, come la sicurezza nazionale.
A questo punto, Vivendi non demorde e farà ricorso in appello dopo aver già fatto sapere di essere pronta a rivolgersi anche alla corte Europea per far emergere il danno che ha subito dalla vendita della rete, nonché il conflitto di interessi tra Mef-Cdp nell’operazione.
Domani, intanto, il cda discuterà la vendita di Sparkle attualmente in corso e il gruppo guidato da Labriola ha invece attivato la procedura delle parti correlate, dato che il Mfe si appresta a rilevare la maggioranza, ovvero il 70%, del gruppo dei cavi sottomarini.