MILANO (Reuters) - A poche ore dalla conclusione dell'Opa su Creval (MI:PCVI), Credit Agricole (PA:CAGR) Italia (CAI) (MI:CAGR) si è assicurato il pieno controllo dell'istituto valtellinese superando la soglia necessaria dei due terzi del capitale che le consente di avere la maggioranza nelle assemblee straordinarie e procedere con la fusione.
Lo dice una fonte vicina alla situazione, spiegando che la controllata italiana del gruppo francese ha raccolto adesioni per oltre il 66,7%, pur mantenendo l'obiettivo di superare il 90% che farebbe scattare l'Opa residuale e accelerare il delisting di Creval.
Le adesioni all'offerta hanno avuto un'accelerazione solamente dopo che Credit Agricole Italia, nella notte di martedì scorso, ha modificato le condizioni dell'Opa fissando un prezzo a 12,50 euro senza la condizione di superamento della soglia del 90% del capitale.
La rinuncia alla condizione aveva convinto gli azionisti che si erano inizialmente opposti, a partire dalla DGFD di Denis Dumont (5,3% del capitale), ad aderire all'offerta.
Lo stesso imprenditore francese, esprimendo parole di apprezzamento per l'attuale management di Creval, e confermando la propria adesione all'Opa, aveva dichiarato ieri di credere che "l'integrazione del Credito Valtellinese nel terzo gruppo bancario europeo possa generare benefici per tutti gli stakeholder".
CAI ha condizionato la validità dell'offerta al superamento del 66,7% del capitale di Creval anche se si era riservata il diritto di poter perfezionare l'Opa con almeno il 50% più un'azione.
A ieri le adesioni ammontavano al 48,2% circa del capitale di Creval, a cui va aggiunto un ulteriore 2,45% comprato da Credit Agricole ai blocchi prima del lancio dell'Opa, raggiungendo in questo modo la quota di maggioranza.
(Andrea Mandalà, in redazione Stefano Bernabei)