(Reuters) - L'Azerbaigian ha detto che l'operazione militare nel Nagorno-Karabakh, territorio controllato dagli armeni, è continuata con successo dopo che gli Stati Uniti hanno chiesto di cessare le ostilità e Mosca ha esortato entrambe le parti a fermare lo spargimento di sangue nella regione contesa.
Dopo mesi di crescenti tensioni nel Nagorno-Karabakh, nel Caucaso meridionale, questa settimana l’Azerbaigian ha inviato nella regione truppe supportate da attacchi di artiglieria nel tentativo di mettere in ginocchio la regione separatista.
Le misure militari "continuano con successo", con la distruzione di armi e attrezzature militari, ha scritto il ministero della Difesa dell'Azerbaigian in una nota su Telegram.
La montuosa regione del Karabakh è riconosciuta a livello internazionale come territorio dell'Azerbaigian, ma una parte di esso è gestita dalle autorità armene separatiste che affermano che è loro patria ancestrale.
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha incontrato sia il presidente azero Ilham Aliyev che il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, esortando l'Azerbaigian a "cessare immediatamente le azioni militari" e ad allentare la situazione.
Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha fatto sapere che Aliyev "ha espresso disponibilità" a cessare le ostilità e a tenere un incontro con i rappresentanti del Nagorno-Karabakh.
Nel suo appello, Blinken ha detto a Pashinyan che l'Armenia ha il pieno sostegno di Washington.
Le agenzie di stampa russe, citando l'amministrazione presidenziale azera, hanno riportato che Aliyev avrebbe detto a Blinken che l'Azerbaigian interromperà le operazioni solo dopo che i combattenti armeni deporranno le armi e si arrenderanno.
Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha chiesto "la fine immediata dei combattimenti" dopo che Unione europea, Francia e Germania hanno condannato l'azione militare dell'Azerbaigian.
L’Armenia ha preso il controllo di vaste aree di territorio in una guerra che si è dispiegata in seguito al crollo dell’Unione Sovietica. L’Azerbaigian ha ripreso la maggior parte del territorio in un conflitto durato sei settimane nel 2020, terminato con una tregua mediata dalla Russia.
Non è chiaro se le azioni dell'Azerbaigian scateneranno un conflitto su vasta scala che si estenderà in Armenia, ma i combattimenti in Karabakh potrebbero alterare l'equilibrio geopolitico nel Caucaso meridionale.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)