PARIGI/MILANO (Reuters) - Fiat Chrysler (MI:FCHA) ha annunciato di aver ritirato "con effetto immediato" la proposta di fusione con Renault (PA:RENA).
Nonostante Fca resti fermamente convinta della bontà della proposta, "è tuttavia divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo", si legge in un comunicato diffuso nella notte.
Fca, prosegue la nota, continuerà a perseguire i propri obiettivi implementando la propria strategia indipendente.
Secondo quanto riferito a Reuters da una fonte vicina al Cda di Renault, la decisione di Fca è maturata a causa della volontà mostrata dal governo di Parigi di ritardare la decisione sull'offerta di integrazione avanzata dal gruppo italo-americano alla casa francese.
Il Cda di Renault, riunitosi lungo tutta la tarda serata di ieri, "non è stato in grado di prendere una decisione a seguito delle richieste espresse dai rappresentanti dello stato francese di posporre il voto a una successiva riunione", ha affermato il gruppo automobilistico transalpino in una nota.
Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire ha dichiarato che il governo, che detiene il 15% di Renault, si è impegnato costruttivamente nelle trattative, ma non era pronto ad appoggiare un'operazione che non aveva il sostegno di Nissan, attuale partner della casa francese.
Nissan, infatti, aveva preannunciato l'astensione nel voto del Cda di Renault sulla proposta di fusione.
Il ministro del Bilancio Gerald Darmanin ha espresso l'auspicio che non sia chiusa la porta a una fusione Fca-Renault e ha aggiunto che la Francia sarebbe felice di riesaminare un'eventuale nuova proposta da parte del gruppo italo-americano.
Il fallimento delle trattative per una fusione, che avrebbe portato alla creazione del terzo operatore mondiale dopo Toyota e Volkswagen (DE:VOWG), rilancia il tema su come sia Fca sia Renault possano sostenere da soli i costosi investimenti nelle auto elettriche e a guida autonoma.
In borsa Fca è partita in netto calo ma poi ha recuperato e segna +0,31%, grazie anche alla buona intonazione generale di tutto il mercato, mentre la holding Exor (MI:EXOR) è debole e cede 0,62%. Pesante Renault che perde il 7,31%.
Globalmente i broker danno una lettura negativa al ritiro dell'offerta. "Domande sulla necessità da parte di Fca di trovare un partner e sulla posizione negoziale potrebbero emergere", rileva un primario broker italiano che non esclude comunque un ripensamento e una ripresa dei negoziati.
Equita rileva che "è ovviamente inevitabile una reazione negativa del titolo, dato che l'aggregazione avrebbe avuto ricadute positive altrimenti impensabili. Riteniamo improbabile che possa proporsi PSA in quanto lo scoglio politico francese si ripresenterebbe. Hyundai e GM restano sullo sfondo. Se qualcuno è interessato riteniamo che possa manifestarsi in tempi brevi".
Infine Mediobanca (MI:MDBI) Securities ha portato la raccomandazione a sul titolo a "neutral" da "outperform" con un prezzo obiettivo a 13,7 euro, sottolineando che la mancata fusione con Renault limita l'effetto catalizzatore per Fca.