Fed e Bce potrebbero ridurre riserve bancarie del 90% in nuova era tassi alti -paper

Pubblicato 22.06.2023, 12:36
© Reuters. L'edificio della Federal Reserve degli Stati Uniti a Washington, D.C./Foto scattata il 18 marzo 2008/REUTERS/Jason Reed
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FRANCOFORTE (Reuters) - La Federal Reserve e la Banca centrale europea potrebbero tagliare fino al 90% della liquidità iniettata nel sistema bancario negli ultimi dieci anni, ora che l'inflazione e i tassi di interesse elevati rendono superflua la liquidità extra.

È quanto evidenzia un paper redatto da un'economista della Fed.

Le due banche centrali hanno alzato i tassi di interesse a ritmo sostenuto per combattere l'inflazione e hanno rallentato il ritmo dei massicci acquisti di obbligazioni, che avevano riempito le banche di liquidità quando la crescita dei prezzi era lenta e i costi di finanziamento già a zero.

Il paper, che sarà presentato ai principali banchieri centrali la prossima settimana in occasione dell'incontro annuale della Bce in Portogallo, si interroga sulla quantità di liquidità che la Fed e la Bce dovrebbero mantenere nel sistema bancario per soddisfare la domanda di riserve, ora che lo stimolo monetario non è più necessario.

L'autrice dello studio, Annette Vissing-Jorgensen, consulente senior del Federal Reserve Board, prevede che la Fed possa ridurre le riserve totali dagli attuali 6.000 miliardi di dollari a una cifra compresa tra i 600 e i 3.300 miliardi di dollari, a seconda che, in cambio, accetti titoli di Stato statunitensi o asset meno ambiti.

I Treasury statunitensi e i Bund tedeschi, per via della loro appetibilità in termini di liquidità e sicurezza, sono meno soggetti a scambi con i depositi della banca centrale.

Allo stesso modo, la Bce potrebbe ridurre la propria offerta di liquidità dagli attuali 4.100 miliardi di euro a soli 521 miliardi di euro, se accettasse solo Bund, o a 1.400 miliardi di euro in cambio di altri asset.

Nessuno dei due scenari è del tutto plausibile nel breve periodo, poiché sia la Fed che la Bce hanno in bilancio un mix di titoli di Stato e altri tipi di debito.

L'articolo si concentra esclusivamente sulla domanda e sull'offerta di riserve e sulla convenienza relativa degli asset ricevuti in cambio dalle banche centrali.

Tuttavia, non prende in considerazione altre variabili: la Bce sta ad esempio iniziando a discutere se cambiare l'attuale indirizzo, in base al quale le riserve sono ingenti e i costi dei prestito per le banche sono fissati al tasso di interesse che la banca centrale paga sui depositi.

© Reuters. L'edificio della Federal Reserve degli Stati Uniti a Washington, D.C./Foto scattata il 18 marzo 2008/REUTERS/Jason Reed

Inoltre, l'articolo non tiene conto dei potenziali effetti collaterali di un bilancio consistente, come la crescita dei prezzi di alcuni asset finanziari o l'indebolimento dell'incentivo per i governi a condurre una sana politica fiscale.

"Considero le mie stime come un punto di riferimento dal quale i responsabili delle politiche possono aumentare o diminuire le dimensioni del bilancio a seconda dell'importanza di altri fattori", ha sottolineato l'autrice Vissing-Jorgensen.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)

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