PARIGI (Reuters) - Il governo francese intende sottoporre il bilancio a una stretta da 60 miliardi di euro l'anno prossimo per raggiungere i nuovi obiettivi fiscali.
È quanto comunicato da funzionari governativi, delineando una spinta senza precedenti per contenere il crescente deficit della Francia.
Il premier Michel Barnier ha detto ieri al parlamento che ridurrà il deficit di bilancio - che quest'anno raggiungerà il 6,1% del Pil - al 5% entro la fine del 2025, ma dovrà posticipare al 2029 la data di raggiungimento dell'obiettivo comune della zona euro del 3%, rispetto all'iniziale stima del 2027.
Tre funzionari governativi coinvolti nella preparazione del bilancio 2025 hanno detto che la stretta di 60 miliardi di euro - pari a circa il 2% del Pil - è necessaria per correggere il deficit da dove sarebbe stato altrimenti in assenza di misure.
"L'unico modo per arrivarci è che tutti contribuiscano a questo sforzo (di tagliare la spesa), ogni ente pubblico, i servizi devono essere riorganizzati all'interno del governo, i comuni e i servizi sociali", ha detto il ministro delle Finanze Antoine Armand alla radio francese Rtl.
Quest'anno il gettito fiscale è stato inferiore alle aspettative, mentre il governo ha faticato a contenere la spesa, lasciando a Barnier l'arduo compito di redigere un bilancio per il 2025 che restringa il divario ma che possa anche essere approvato dal composito parlamento francese.
La posta in gioco è considerevole: la credibilità di Parigi sui mercati finanziari e tra i partner dell'Unione europea è a rischio dopo che la Commissione europea, all'inizio dell'anno, ha aperto una procedura per deficit eccessivo contro la Francia.
Barnier, nominato il mese scorso, ha detto che due terzi della manovra di contenimento della spesa derivano da tagli mentre il resto da aumenti mirati delle tasse che non toccherebbero il lavoratore medio.
Uno dei funzionari ha detto che le riduzioni di spesa riguarderanno tutti i vari ministeri francesi, con un risparmio di oltre 20 miliardi di euro, ma anche la spesa separata per welfare, sanità e pensioni sarà penalizzata.
Ad esempio, le pensioni, una spesa importante per le finanze pubbliche, non saranno adeguate all'inflazione all'inizio dell'anno, ma piuttosto a metà anno.
Gli aumenti delle tasse, su cui Armand ha ribadito che saranno solo temporanei e destinati alle grandi aziende e alle famiglie più ricche, saranno dettagliati quando il bilancio 2025 sarà inviato al parlamento il 10 ottobre.
"La cifra di 60 miliardi di euro sembra un po' troppo alta, è molto ambiziosa", ha detto a Reuters l'esperto di finanze pubbliche Francois Ecalle, mettendo in dubbio il modo in cui il governo avrebbe trovato risparmi di tale entità.
Il funzionario governativo ha affermato che lo sforzo di riduzione della spesa manterrà la Francia all'interno del margine di manovra consentito dalle regole fiscali dell'Unione europea e che le riforme saranno annunciate per dimostrare l'impegno di Parigi a rispettare le regole.
Un secondo funzionario ha detto che il bilancio 2025 si basa sulla previsione di una crescita economica dell'1,1%, invariata rispetto alla stima per l'anno in corso, e di un'inflazione media dell'1,8% dopo il 2,1% atteso per quest'anno.
Nel frattempo, il debito pubblico francese dovrebbe salire a quasi il 115% del Pil nel 2025, da quasi il 113% quest'anno.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)