Investing.com – Ancora una giornata in forte calo per le borse europee dopo il recupero di ieri, con la diffusione del coronavirus che sembra non arrestarsi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha comunicato che il numero dei nuovi casi giornalieri di persone infettate nel resto del mondo ha superato quello della Cina per la prima volta da quanto è esplosa la crisi.
Negli Stati Uniti, intanto, il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie in USA (CDC) ha reso noto il primo caso di coronavirus di origine sconosciuta, mentre Microsoft (NASDAQ:MSFT) ha lanciato un warning con la società che prevede di non riuscire a centrare le stime fornite in precedenza sul fatturato.
Nel paese nordamericano stanno monitorando tutti gli arrivi dalle aree infette dai focolai di coronavirus, Italia compresa. Ieri il Presidente Donald Trump ha affermato che gli USA sono "molto, molto pronti" a fare tutto il necessario, e che finora hanno avuto "un tremendo successo" nell'affrontare l'emergenza.
Inoltre, Trump ha parlato dell'Italia, descrivendo il nostro paese come tra i paesi "in difficoltà", però è ancora presto per decidere restrizioni ai viaggi dalla penisola. "Ora non è il momento giusto", ha detto Trump, aggiungendo che "al momento giusto potremmo farlo, vedremo cosa succede".
In Italia, il numero degli infettati ha superato quota 450 con nuovi casi scoperti in regioni finora non colpite, come la Puglia e la Campania, mentre i decessi sono arrivati a 12.
Sui mercati europei, intanto, si assiste a un’altra giornata da rosso fisso. Il Ftse Mib perde il 2% e scende sotto quota 23 mila dopo che solo venerdì scorso aveva superato i 25 mila, ai massimi da dieci anni. Male anche le altre borse europee, con il Cac 40, il Dax, il Ftse 100 e l’Ibex 35 tutte in flessione superiore al 2%.
A Milano si assiste al -4% di STM (PA:STM) e della Juventus (MI:JUVE), calo di quest’ultima aggravato dalla sconfitta in Champions League di ieri contro il Lione.
Rosso anche su tutte le blue chips, con cali del 3% per Amplifon (MI:AMPF), Prysmian (MI:PRY), Exor (MI:EXOR), Azimut (MI:AZMT), Atlantia (MI:ATL) e Ferrari (MI:RACE), mentre cedono oltre il 2% Tenaris (MI:TENR), Poste Italiane (MI:PST), Saipem (MI:SPMI), Campari (MI:CPRI), Leonardo, Unicredit (MI:CRDI), Banca Generali (MI:GASI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Ubi Banca (MI:UBI), Pirelli (MI:PIRC), Enel (MI:ENEI), Diasorin (MI:DIAS), FinecoBank (MI:FBK), Nexi (MI:NEXII) e Unipol (MI:UNPI).