Di Mauro Speranza
Investing.com – Apertura di settimana caratterizzato dalle vendite sui mercati europei dopo le chiusure negative gli indici asiatici.
Il Ftse Mib arriva a cedere oltre il 2% dopo un'apertura intorno alla parità, seguito dal Dax, dal Cac 40, dal Ftse 100 e dall'Ibex 35, tutti sempre con flessioni superiori al 2%.
Particolarmente colpiti i titoli bancari, con l'indice di settore FTSE Italia All Share Banks che cede oltre il 6%, tra cui si evidenzia il -7% di Unicredit (MI:CRDI) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP), mentre perdono il 5% Mediolanum (MI:BMED), Unipol (MI:UNPI), DoValue (MI:DOVA), Banco Bpm (MI:BAMI), Bper Banca (MI:EMII) e Creval (MI:PCVI). Inoltre, cali del 3% per FinecoBank (MI:FBK), Generali (MI:GASI) e Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS).
La Banca centrale europea ha annunciato la modifica delle sue raccomandazioni alle banche, consigliano di non distribuire i dividendi sospendendo ogni pagamento almeno fino a ottobre 2020. Inoltre, l'istituto centrale ha suggerito anche di non procedere con i buyback, anche in questo caso fino a mese di ottobre.
“Per rafforzare la capacità delle banche di assorbire perdite e sostenere l'erogazione del credito alle famiglie, alle Pmi e alle aziende durante la pandemia del coronavirus, i dividendi per gli anni finanziari 2019 e 2020 non dovrebbero essere pagati almeno fino al 1 ottobre 2020”, spiega la BCE. “Questa nuova raccomandazione non cancella in maniera retroattiva i dividendi già pagati da alcune banche per l'anno finanziario 2019”, aggiunge l'istituto centrale.
“La Bce”, conclude il comunicato, “si aspetta che gli azionisti aderiscano a questo sforzo collettivo. Il capitale conservato astenendosi dal distribuire dividendi e dal portare avanti programmi di buyback può dunque essere utilizzato per sostenere famiglie, pmi e grandi imprese e/o per assorbire perdite da esposizioni esistenti a tali mutuatari”.
A seguito di questa raccomandazione, Unicredit (MI:CRDI), Banca Mediolanum (MI:BMED) e Banca Generali (MI:GASI) hanno deciso il rinvio del pagamento dei dividendi almeno fno al primo ottobre, mentre Intesa Sanpaolo (MI:ISP) ha comunicato che la decisione della BCE sarà oggetto dell'assemblea che si terrà domani 31 marzo e Ubi Banca (MI:UBI) terrà aperture tutte le possibilità.
A Milano, intanto, cedono anche i titoli petroliferi, dopo che il greggio era sceso sotto i 20 dollari, ai minimi da 17 anni, e resta vicino a tale quota, segnando un calo del 5%, così come il Brent, scambiato a 26,20 dollari al barile. Cedono oltre il 3% Tenaris (MI:TENR), Saipem (MI:SPMI) e Saras (MI:SRS), mentre Eni (MI:ENI) perde l'1%.
In un'intervista rilasciata al Sole 24 Ore, Paolo Scaroni, Deputy Chairman at Rothschild & Co ed ex amministratore delegato di Eni (MI:ENI), ha detto di ritenere che un calo dei prezzi sia plausibile, considerando il rischio che continui la guerra dei prezzi tra Arabia Saudita e Russia, con gli Stati Uniti che continuano a produrre petrolio a tutta velocità.
"Ho sempre in mente la copertina dell'Economist di maggio 1999 – ormai sono passati vent'anni – in cui si immaginavano prezzi sotto 5 dollari al barile. Oggi credo che non sia impossibile che il petrolio scenda a 10-15 dollari", ha detto l'attuale presidente del Milan.