Investing.com – Il Ftse Mib resta saldamente sopra quota 20 mila punti e vira in verde dopo un inizio incerto. Il principale indice di Milano guadagna lo 0,30% a metà mattinata, superato solo dall'Ibex 35 (+0,70%), mentre proseguono la seduta in rosso il Cac 40 (-0,50%), il Dax (-0,60%). Intorno alla parità il Ftse 100.
In evidenza i titoli bancari, con il FTSE Italia All Share Banks che sovraperforma il Ftse Mib e guadagna oltre il 2%, tra i quali spiccano Banca IFIS (MI:IF) (+6%), Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS) (+5%), Bper Banca (MI:EMII) (+5%), Mediobanca (MI:MDBI) (+4%), Mediolanum (MI:BMED) (+3%), Ubi Banca (MI:UBI) (+3%), Unicredit (MI:CRDI) (+3%) e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) (+2%).
In grande spolvero anche i petroliferi, sulla scia della crescita dei prezzi del greggio (39,80 dollari) e del Brent (42,80 dollari) dopo l'accordo tra i paesi Opec+ per il prolungamento dei tagli alla produzione raggiunto nel corso del weekend.
Se Saipem (MI:SPMI) e Saras (MI:SRS) guadagnano oltre il 5%, Eni (MI:ENI) guadagna il 2% dopo l'annuncio del riassetto organizzativo della settimana scorsa. “Riteniamo che la notizia possa avere risvolti positivi per il titolo in quanto la costituzione di un nuovo segmento che raccolga le nuove iniziative legate alla energy transition - anche se non puro in quanto contenente ancora business tradizionali - permetterebbe al mercato di monitorare i ritorni economici delle stesse ed applicargli un multiplo di valutazione superiore rispetto alle attività oil", sottolineano gli analisti di Equita che sul titolo Eni hanno un rating Buy (acquistare) con target price a 11 euro.
Tra gli altri titoli continua la corsa di Azimut (MI:AZMT) (+5%), mentre aumentano le vendite su Diasorin (MI:DIAS) che cede oltre il 6%.
Una bolla speculativa?
Resta, dunque, l'incertezza sui mercati azionari. "Dopo una settimana in cui i principali indici borsistici europei hanno recuperato quasi l'11%, non escludiamo che i mercati approfittino della settimana che inizia oggi per consolidare questi progressi. È molto difficile spiegare cosa sia cambiato nel sentimento degli investitori in modo così drastico e in così poco tempo", osservano da Link Securities.
"Se è vero che il processo di riapertura delle principali economie sviluppate sta accelerando senza un'apparente significativa recrudescenza dell'epidemia di coronavirus, è anche vero che le aspettative di crescita economica per quest'anno hanno continuato ad essere significativamente riviste al ribasso", aggiungono questi esperti.
"Tuttavia, il mercato sta scontando il futuro e sembra scommettere che l'enorme liquidità iniettata dai governi (politiche fiscali) e dalle banche centrali (politiche monetarie) faciliterà una ripresa più rapida e più intensa rispetto a istituzioni come il FMI, la Banca Mondiale, la BCE e la Federal Reserve (Fed) o agli stessi governi delle maggiori potenze economiche mondiali", dicono.
"Il mercato sta facendo un po' di 'digestione' dopo i fortissimi aumenti della scorsa settimana che hanno generato un eccesso di acquisti a breve termine, anche se tutti i fattori di rialzo sono ancora sul tavolo", concorda José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.
"Siamo ancora in una bolla speculativa causata dalla pioggia di liquidità delle banche centrali, soprattutto della Fed, con un mercato totalmente scollegato dalla realtà e che continua a scontare le inversioni a V. I dati sull'occupazione di venerdì, che presentavano notevoli distorsioni, continuano ad essere utilizzati come dimostrazione di questo modo di vedere le cose", aggiunge.
"Per il momento, crediamo che il crescente ottimismo sulla riapertura delle principali economie sviluppate, l'oceano di liquidità iniettato nel sistema e il famoso timore di essere esclusi dal rally serviranno a sostenere gli indici la cui principale sfida nel breve termine è quella di consolidare i recenti aumenti", sostengono in Link Securities.
"Gli indicatori avanzati dell'attività e dei consumi e i dati macroeconomici che si conosceranno, corrispondenti ai mesi di giugno e luglio, avranno un ruolo molto rilevante in questo contesto. Se queste non confermano lo scenario di rapida ripresa economica che i mercati stanno attualizzando, i mercati azionari si gireranno al ribasso", sottolineano.
"Questa mattina, le maggiori tensioni geopolitiche si sentiranno anche negli Stati Uniti e in Europa, dopo che Trump ha annunciato ufficiosamente la partenza di 9.500 soldati americani dalla Germania, il che significa una riduzione di 1/3 del contingente nel Paese", sottolineano in Renta 4.
"Questa decisione fa parte del generale deterioramento dei rapporti tra l'amministrazione Trump e le istituzioni multinazionali in generale e la NATO in particolare, probabilmente aggravato dal rifiuto della Merkel di andare al G7 a settembre a causa della pandemia", sottolineano questi analisti.