Investing.com - I futures degli indici di borsa statunitensi puntano ad un’apertura negativa questo martedì, gli investitori attendono i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, mentre si continuano a monitorare gli scontri politici a Washington.
In vista dell’apertura i futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un calo dello 0,25%, i futures S&P 500 hanno segnato un calo dello 0,3%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato un calo dello 0,2%.
Gli investitori sono preoccupati dal protrarsi della paralisi fiscale negli USA e per l’impatto sulla crescita del quarto trimestre.
Il Presidente Barack Obama ha incontrato i leader Repubblicani e Democratici del Congresso ieri, sebbene una soluzione sia ancora lontana.
I mercati stanno valutando inoltre come lo stallo politico di Washington influenzerà i negoziati per aumentare il tetto massimo USA che, secondo il Dipartimento per il Tesoro USA, sarà raggiunto il 17 ottobre.
Moody's Investors Service ha avvertito che il mancato innalzamento del tetto del debito USA sarà per i mercati finanziari ancora più grave della paralisi federale.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i dati sugli ordinativi alle fabbriche. Intanto, l’ISM produrrà i dati sull’attività non manifatturiera.
Si prevede che la paralisi federale parzialmente in corso ritarderà il rilascio dei dati economici questa settimana, tra cui i dati sull’occupazione non agricola di venerdì.
Si prevede una certa attività per i titoli di Constellation Brands, poiché la più grande azienda mondiale di semi rialscerà gli utili prima della campanella di apertura.
Dall’altra parte dell'Atlantico, i mercati azionari europei sono misti. L’indice EURO STOXX 50 ha segnato -0,1%, il francese CAC 40 ha segnato -0,3%, in Germania il DAX è rimasto invariato mentre in Gran Bretagna il FTSE 100 ha segnato +0,3%.
Nella zona euro il sentimento ha trovato un certo supporto dopo che il Primo Ministro Italiano Enrico Letta ha ottenuto la fiducia, dopo il dietrofront di Berlusconi che smette di fare opposizione alla coalizione, un dietrofront rispetto alla richiesta avanzata ai parlamentari di dimettersi dal governo.
Inoltre, il presidente della BCE Mario Draghi ha dichiarato che i rischi per l’economia della zona euro restano al ribasso, dopo aver confermato che i tassi resteranno ai livelli attuali o inferiori per un “periodo di tempo esteso”, viste le previsioni di inflazione ed i livelli di crescita della regione.
Draghi ha confermato che la BCE è pronta ad estendere ulteriormente i prestiti super vantaggiosi alle banche per salvaguardare la ripresa.
Nel Regno Unito i dati hanno mostrato che l’indice PMI dei servizi nel Regno Unito è salito a 60,3 a settembre, da una lettura di 60,5 nel mese precedente, contro le aspettative di un calo a 60,0.
Nella seduta asiatica, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha segnato +0,9%, l’indice australiano ASX/200 ha segnato +0,37% mentre l’indice giapponese Nikkei 225 ha segnato un calo dello 0,09%.
In Cina i dati rilasciati stamane hanno mostrato che l’indice PMI cinese non manifatturiero è salito al massimo di sei mesi di 55,4 a settembre da 53,9 ad agosto.
I dati positivi hanno allentato i timori sulla ripresa economica della nazione.
In vista dell’apertura i futures Dow Jones Industrial Average hanno indicato un calo dello 0,25%, i futures S&P 500 hanno segnato un calo dello 0,3%, mentre i futures Nasdaq 100 hanno indicato un calo dello 0,2%.
Gli investitori sono preoccupati dal protrarsi della paralisi fiscale negli USA e per l’impatto sulla crescita del quarto trimestre.
Il Presidente Barack Obama ha incontrato i leader Repubblicani e Democratici del Congresso ieri, sebbene una soluzione sia ancora lontana.
I mercati stanno valutando inoltre come lo stallo politico di Washington influenzerà i negoziati per aumentare il tetto massimo USA che, secondo il Dipartimento per il Tesoro USA, sarà raggiunto il 17 ottobre.
Moody's Investors Service ha avvertito che il mancato innalzamento del tetto del debito USA sarà per i mercati finanziari ancora più grave della paralisi federale.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno il report settimanale sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nonché i dati sugli ordinativi alle fabbriche. Intanto, l’ISM produrrà i dati sull’attività non manifatturiera.
Si prevede che la paralisi federale parzialmente in corso ritarderà il rilascio dei dati economici questa settimana, tra cui i dati sull’occupazione non agricola di venerdì.
Si prevede una certa attività per i titoli di Constellation Brands, poiché la più grande azienda mondiale di semi rialscerà gli utili prima della campanella di apertura.
Dall’altra parte dell'Atlantico, i mercati azionari europei sono misti. L’indice EURO STOXX 50 ha segnato -0,1%, il francese CAC 40 ha segnato -0,3%, in Germania il DAX è rimasto invariato mentre in Gran Bretagna il FTSE 100 ha segnato +0,3%.
Nella zona euro il sentimento ha trovato un certo supporto dopo che il Primo Ministro Italiano Enrico Letta ha ottenuto la fiducia, dopo il dietrofront di Berlusconi che smette di fare opposizione alla coalizione, un dietrofront rispetto alla richiesta avanzata ai parlamentari di dimettersi dal governo.
Inoltre, il presidente della BCE Mario Draghi ha dichiarato che i rischi per l’economia della zona euro restano al ribasso, dopo aver confermato che i tassi resteranno ai livelli attuali o inferiori per un “periodo di tempo esteso”, viste le previsioni di inflazione ed i livelli di crescita della regione.
Draghi ha confermato che la BCE è pronta ad estendere ulteriormente i prestiti super vantaggiosi alle banche per salvaguardare la ripresa.
Nel Regno Unito i dati hanno mostrato che l’indice PMI dei servizi nel Regno Unito è salito a 60,3 a settembre, da una lettura di 60,5 nel mese precedente, contro le aspettative di un calo a 60,0.
Nella seduta asiatica, l’indice Hang Seng di Hong Kong ha segnato +0,9%, l’indice australiano ASX/200 ha segnato +0,37% mentre l’indice giapponese Nikkei 225 ha segnato un calo dello 0,09%.
In Cina i dati rilasciati stamane hanno mostrato che l’indice PMI cinese non manifatturiero è salito al massimo di sei mesi di 55,4 a settembre da 53,9 ad agosto.
I dati positivi hanno allentato i timori sulla ripresa economica della nazione.