Di Ambra Warrick
Investing.com - Gli indici giapponese si sono presi un pausa mercoledì estendendo i ribassi per la seconda sessione consecutiva dopo aver aggiornato i massimi di 33 anni lunedì.
L'indice Nikkei 225 è sceso dello 0,8%, mentre il più ampio indice TOPIX ha ceduto lo 0,2%, allontanandosi ulteriormente dai picchi di 33 anni toccati all'inizio della settimana.
La forte stagione degli utili del primo trimestre e i segnali dovish della Banca del Giappone hanno dato un forte segnale di buy sui titoli giapponesi nelle ultime settimane. Il Paese è anche l'unica grande economia a mantenere i tassi d'interesse ultra-bassi, il che ha mantenuto alte le condizioni di liquidità contrariamente alle banche centrali occidentali.
L'approvazione dei titoli giapponesi da parte di Warren Buffett (NYSE:BRKa) ha favorito il sentiment verso i titoli locali, con gli investitori stranieri che hanno contribuito in larga misura al recente rally del Nikkei. Buffett, in particolare, ha elogiato le cinque grandi società di trading del Paese, di cui ha anche assunto partecipazioni.
Gli analisti hanno anche citato il miglioramento delle misure di corporate governance da parte della Borsa di Tokyo come fattore alla base del rally, mentre la debolezza dello yen ha favorito notevolmente i titoli giapponesi orientati all'esportazione, che rappresentano gran parte del Nikkei.
Un sondaggio Reuters prevede un certo consolidamento dell'indice di riferimento giapponese quest'anno, con il Nikkei che dovrebbe scendere del 4% dai massimi di 33 anni fino al livello di 30.000 entro la fine del 2023.
Questa settimana l'indice ha dovuto affrontare una maggiore resistenza a causa dei crescenti timori di un default del debito statunitense e delle speculazioni sul fatto che il recente rally abbia già fatto il suo corso.
I mercati temono inoltre che la debolezza della Cina, uno dei principali mercati di esportazione del Giappone, possa rappresentare un ostacolo per gli esportatori giapponesi quest'anno. La Cina sta lottando per sostenere la crescita economica nonostante la revoca delle misure anti-COVID all'inizio dell'anno.
D'altro canto, l'economia giapponese ha beneficiato della riapertura delle frontiere, grazie all'aumento della domanda di turismo che ha sostenuto il settore dei servizi del Paese. Questo ha fatto sì che l'economia crescesse più del previsto nel primo trimestre del 2023, anche se di poco.