Di Geoffrey Smith
Investing.com - Non è durata molto.
I mercati azionari europei invertono la rotta questo mercoledì, tra le notizie economiche di varie sfumature di delusione da Cina e Germania che hanno rapidamente fatto svanire ogni ottimismo scatenato ieri dal parziale dietrofront USA sui nuovi dazi sulle importazioni cinesi.
L’economia tedesca si è ridotta dello 0,1% nel secondo trimestre, secondo i dati preliminari pubblicati in precedenza che hanno confermato un trend già evidente da una serie di letture deludenti di sondaggi e settore industriale. L’Eurostat ha poi confermato che la crescita della zona euro si è dimezzata nel secondo trimestre a solo lo 0,2%.
I dati tedeschi, caratterizzati da una particolare debolezza nel settore delle esportazioni, non hanno fatto che evidenziare la portata della sofferenza causata dal rallentamento economico cinese, confermato ancora una volta nella notte dall’ennesimo rallentamento della crescita delle vendite al dettaglio e dal tasso di produzione industriale più lento dal 2002.
Alle 5 ET (09:00 GMT), l’indice di riferimento Euro Stoxx 600 scende dello 0,5% a 370,54, il tedesco Dax va giù dello 0,8% e l’italiano FTSE MIB crolla dell’1,3%. Il FTSE 100 scende dello 0,3% dopo che l’inflazione al consumo è salita al 2,1% a luglio, riducendo le probabilità di un taglio dei tassi preventivo da parte della Banca d’Inghilterra in vista dell’uscita del Regno Unito dall’UE, prevista per fine ottobre.
I ribassi vedono in testa le acciaierie Arcelor Mittal e Thyssenkrupp (DE:TKAG), che si ritroveranno entrambe ad affrontare ulteriori pressioni sui prezzi se la sovrapproduzione cinese dovesse risultare in una raffica ancora maggiore di esportazioni economiche sui mercati mondiali. Entrambi i titoli crollano di oltre il 3,5%.
Anche le banche vanno male mentre aumentano i rischi di recessione in Europa, dove comincerà un nuovo ciclo di crediti deteriorati dopo sei anni in cui erano stati ridotti. Il titolo della tedesca Commerzbank (DE:CBKG) segna un crollo del 3% al minimo storico, scendendo sotto i 5 euro. Unicredit (MI:CRDI) segna un tonfo del 3% e Deutsche Bank (DE:DE:DBKGn) del 2,6%.
Colpiti duramente anche i titoli sensibili alla Cina, con le case automobilistiche del continente in calo di oltre l’1% e fornitori come Valeo (PA:VLOF) e Schaeffler che crollano di oltre il 2%. Soffrono inoltre i marchi di lusso: i gruppi elvetici Richemont e Swatch scendono ulteriormente, dal momento che il nuovo rialzo del franco svizzero pesa sul valore dei loro utili esteri.