L'azienda di semiconduttori Arm, precedentemente di proprietà di SoftBank, ha riportato oggi i suoi primi risultati post-IPO, superando le aspettative di vendita con un fatturato totale di 806 milioni di dollari. Nonostante questo risultato positivo, le azioni della società sono scese di oltre il 3% a causa di una previsione di fatturato inferiore alle attese per il trimestre in corso.
Mercoledì, Arm ha riportato un utile per azione (EPS) rettificato di 0,36 dollari. Tuttavia, la guidance della società per il trimestre in corso prevede un EPS compreso tra 0,21 e 0,28 dollari su un fatturato compreso tra 720 e 800 milioni di dollari, leggermente inferiore alle previsioni di Wall Street.
L'attività di licensing dell'azienda ha registrato una crescita significativa nell'ultimo anno, raddoppiando le dimensioni e contribuendo a un aumento del 28% annuo del fatturato totale. Questa crescita si è riflessa nelle vendite di licenze, che sono aumentate del 106%, raggiungendo i 388 milioni di dollari. Al contrario, i ricavi da royalty sono diminuiti del 5%, attestandosi a 418 milioni di dollari.
Nel corso del trimestre sono stati spediti oltre 7,1 miliardi di chip basati su Arm. Questi chip sono integrati in un'ampia gamma di dispositivi, tra cui smartphone e PC, a dimostrazione dell'ampia diffusione dell'azienda sul mercato.
Nonostante queste cifre importanti, Arm ha registrato una perdita netta di 110 milioni di dollari a causa di un compenso una tantum basato su azioni per un valore di oltre 500 milioni di dollari, causato dall'IPO al Nasdaq di New York il 14 settembre. L'azienda prevede che tale compensazione sarà compresa tra 150 e 250 milioni di dollari nei prossimi trimestri.
Nel 2022, una proposta di vendita di Arm a Nvidia è stata bloccata dalle autorità di regolamentazione. Oggi, importanti aziende tecnologiche come Google (NASDAQ:GOOGL) e Meta utilizzano la tecnologia di Arm per sviluppare chip in grado di gestire l'intelligenza artificiale.
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