Investing.com – Si tingono di verde i titoli bancari in Italia e in Europa dopo il ‘Draghi Day’ di ieri che ha visto la Banca centrale europea rilanciare il Quantitative Easing e ridurre il tasso sui depositi.
Nonostante le resistenze dei falchi all’interno della BCE, “Mario Draghi è invece riuscito ancora una volta a sorprendere i mercati assumendo un atteggiamento colomba”, spiega Andrew Mulliner, Global Bonds Portfolio Manager di Janus Henderson Investors, aggiungendo che “nonostante le chiare riserve di alcuni colleghi e un programma relativamente modesto sulla carta rispetto a quello che alcuni avevano sperato o previsto. Tuttavia, come spesso accade per quanto riguarda la politica monetaria, il diavolo si nasconde nei dettagli”.
Proprio nei dettagli si è concentrata l’attenzione dei mercati, in particolare sulle conseguenze sui titoli finanziari. “La sfida per mantenere i tassi negativi è stata che, probabilmente, se si considerano le banche, la cura per la bassa inflazione (tassi negativi) può essere peggiore della malattia. Le misure messe in atto dalla BCE sono certamente molto tecniche e solo il tempo dirà se saranno veramente efficaci, tuttavia le stime sono che la BCE ha adottato un approccio moderato. Ai margini questo andrà a beneficio del settore bancario, ma il freno alla redditività delle banche rimane molto tirato”.
“Un taglio dei tassi più contenuto del previsto e una portata degli acquisiti mensili inferiore alle previsioni sono stati in qualche modo controbilanciati dal rafforzamento della forward guidance e dall’indeterminatezza della ripresa del quantitative easing”, aggiunge Andrew Wilson, CEO per l’area EMEA e Global Head of Fixed Income di Goldman Sachs Asset Management (“GSAM”).
“Guardando avanti, pensiamo che l'introduzione di un sistema a due livelli (tiering) per le riserve bancarie soggette a un tasso negativo di deposito possa consentire altre riduzioni dei tassi nel caso in cui l'inflazione, e soprattutto le aspettative di inflazione, rimangano basse. Infatti, il presidente uscente Mario Draghi ha sottolineato che un “riancoraggio” inferiore delle aspettative di inflazione a livelli non coerenti con il target di inflazione delle banche centrali ha ispirato il pacchetto di easing di oggi. Detto questo, Draghi ha chiarito che i policymaker non hanno considerato la possibilità di un disancoraggio delle prospettive di inflazione”, conclude l’esperto di Goldman Sachs.
Sui mercati, intanto, le principali banche europee scambiano in verde, evidenziato dal +2,30% dell’indice FTSE Italia All Share Banks, e dal +1,80% dello STOXX Banks EUR Price.
Sabadell (MC:SABE) e Caixabank (MC:CABK) guadagnano il 4%, seguite da Unicredit (MI:CRDI), Banca Piccolo Crdito Valtellintese e Bankia (MC:BKIA) (+3%), con in scia Bankinter (MC:BKT), Ubi Banca (MI:UBI), Commerzbank, Credit Agricole (PA:CAGR), BNP Paribas, Santander (MC:SAN), FinecoBka, SocGen e Intesa Sanpaolo (MI:ISP), tutte a +2%.
A Milano prosegue il calo dello spread, sceso sotto quota 140 punti, toccando i livelli minimi dall’aprile 2018. Torna a crescere, invece, il btp a 10 anni, anche se resta sotto quota 0,90%.