LONDRA - L'indice FTSE 100 ha chiuso oggi in netto rialzo, con NatWest che si è distinta dopo l'upgrade di Barclays (LON:BARC) a "overweight". L'adeguamento positivo è dovuto all'efficace gestione dei rischi di migrazione dei depositi e di finanziamento da parte di NatWest, che dovrebbe portare a un aumento dei margini di interesse netti (NIM) e degli utili. Anche i mercati azionari europei più ampi hanno chiuso la giornata con guadagni significativi, grazie alle aspettative che i tassi di interesse delle banche centrali possano rimanere stabili o addirittura ridursi nel corso del prossimo anno.
Il rialzo del FTSE 100, che ha chiuso a 7.498,66 punti, è stato sostenuto da diversi protagonisti. Le società minerarie, come Anglo-American e Fresnillo, sono state tra i principali investitori, con aumenti rispettivi del 3,65% e del 3,20%. Anche l'assicuratore Prudential (LON:PRU) e banche come Standard Chartered (LON:STAN) hanno contribuito al rialzo, salendo di oltre il 3%. Tra gli altri titoli di rilievo figurano Glencore, Land Securities Group, DCC, Halma e Hargreaves Lansdown.
In contrasto con questa tendenza al rialzo, i rivenditori al dettaglio Marks & Spencer e B&M hanno visto le loro azioni diminuire a seguito di un calo inaspettato delle vendite al dettaglio di ottobre, come riportato dall'Office for National Statistics (ONS), che è andato contro le precedenti previsioni di un aumento.
In Europa, lo Stoxx 600 è salito dell'1,01%, il DAX tedesco è avanzato dello 0,84%, il CAC 40 francese è cresciuto dello 0,91% e lo SMI svizzero dello 0,89%. Nel mercato britannico, British Land Company e Standard Chartered hanno registrato un aumento compreso tra il 3% e il 4,5%, mentre altri titoli come TUI e Flutter Entertainment hanno chiuso in rialzo. La tedesca Siemens Energy ha guidato i guadagni con un incremento di quasi l'8%.
Nonostante questi guadagni, Volvo Cars ha subito un calo significativo dell'11% dopo che il suo azionista Geely ha avviato una vendita di azioni a sconto, mentre il titolo Alstom (EPA:ALSO) è sceso dell'1,7% circa.
Il tasso di inflazione dell'Eurozona è stato confermato al 2,9% da Eurostat, segnando il punto più basso in oltre due anni e suggerendo un allentamento delle pressioni inflazionistiche. L'avanzo delle partite correnti dell'area dell'euro si è mantenuto stabile a 31 miliardi di euro, nonostante la riduzione dell'avanzo commerciale dei beni a settembre.
I movimenti di mercato di oggi riflettono un mix di sviluppi societari e dati macroeconomici che hanno influenzato il sentiment degli investitori in tutta Europa.
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