Investing.com -- L'aumento dei rendimenti dei Treasury statunitensi dopo il recente dibattito televisivo tra il Presidente Joe Biden e l'avversario repubblicano Donald Trump potrebbe indicare che il mercato obbligazionario prevede una vittoria di Trump alle prossime elezioni presidenziali di novembre, secondo gli analisti di Yardeni Research.
Lunedì il rendimento del Tesoro decennale statunitense di riferimento ha raggiunto il 4,48%, il punto più alto dal 31 maggio, dopo un periodo di stabilità a circa il 4,29% prima del dibattito. È normale che i rendimenti aumentino quando i prezzi delle obbligazioni scendono.
Il rialzo dei rendimenti si è verificato anche se l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali pubblicato venerdì scorso - la misura dell'inflazione preferita dalla Federal Reserve - ha suggerito un calo dei tassi d'inflazione. Questa situazione è considerata favorevole all'aspettativa che la Federal Reserve riduca i tassi di interesse, attualmente ai massimi da oltre vent'anni, nel corso dell'anno.
"Riteniamo che il mercato obbligazionario stia reagendo alla crescente probabilità che il presidente Donald Trump ottenga un secondo mandato", hanno dichiarato gli analisti.
Gli analisti sostengono che gli investitori obbligazionari prevedono che la potenziale rielezione di Trump potrebbe portare a "una maggiore crescita economica" e a "un aumento dei tassi di inflazione".
Inoltre, se Trump deciderà di prolungare gli sgravi fiscali del 2017 per le persone fisiche e le proprietà immobiliari che scadranno l'anno successivo, gli analisti prevedono che il Dipartimento del Tesoro dovrà prendere in prestito ulteriori fondi, "determinando un forte aumento dell'offerta di obbligazioni che potrebbe superare la domanda del mercato agli attuali tassi di interesse".
Gli analisti hanno osservato che l'aumento dei rendimenti sarebbe probabilmente più pronunciato nella parte più lunga della curva dei rendimenti, a indicare che le previsioni economiche a lungo termine del mercato si stanno evolvendo, mentre le loro aspettative a breve termine sui movimenti dei tassi di interesse della Federal Reserve "rimangono relativamente invariate".
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