Il Trump Media & Technology Group (DJT) ha inviato giovedì una lettera all'amministratore delegato del Nasdaq, esprimendo preoccupazione per la possibilità di "manipolazioni non autorizzate" delle azioni della società attraverso la pratica della vendita allo scoperto di azioni senza possederle.
La lettera arriva dopo che Trump Media ha fornito indicazioni specifiche ai suoi azionisti su come evitare che le loro azioni DJT vengano prese in prestito allo scopo di venderle allo scoperto, una strategia utilizzata dagli investitori che prevedono un calo del prezzo del titolo.
In un documento normativo è stato reso noto che l'amministratore delegato di Trump Media, Devin Nunes, ha comunicato con l'amministratore delegato del Nasdaq, Adena Friedman, evidenziando che "DJT è elencata nella 'Regulation SHO threshold list' del Nasdaq, un segno di pratiche di trading potenzialmente illecite".
Nunes ha espresso preoccupazione: "Questo problema è particolarmente serio perché la pratica di vendere azioni allo scoperto senza possederle può far sì che gli operatori di mercato professionali traggano profitto a spese dei singoli investitori".
Senza accusare direttamente nessuno, Nunes ha sottolineato che i rapporti suggeriscono che al 3 aprile 2024 il DJT era "inequivocabilmente" "il titolo con il più alto costo di vendita allo scoperto negli Stati Uniti". Egli suggerisce che le società di brokeraggio hanno un sostanziale motivo monetario per prestare azioni che in realtà non esistono.
"Le informazioni a nostra disposizione mostrano che solo quattro entità di trading sono responsabili di oltre il 60% del volume eccezionale di trading delle azioni DJT: Citadel Securities, VIRTU Americas, G1 Execution Services e Jane Street Capital", ha riferito Nunes.
"Considerando questi problemi, nonché il dovere e la dedizione del Nasdaq di salvaguardare gli interessi dei singoli investitori, vi preghiamo di informarci sulle misure che siete in grado di attuare per promuovere l'apertura e l'aderenza ai regolamenti, in particolare assicurando che i market maker rispettino la Regulation SHO, obbligando i broker a segnalare le loro posizioni 'Net Short' e impedendo il prestito di azioni che non esistono legittimamente".
"TMTG è ansiosa di sostenere le vostre iniziative".
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