Di Dhirendra Tripathi
Investing.com - Il titolo Intel (NASDAQ:TSEM) rimbalza dell’1% negli scambi premarket di questo martedì, sulla notizia che sarebbe vicina all’acquisizione del produttore di chip israeliano Tower Semiconductor (NASDAQ:TSEM) per quasi 6 miliardi di dollari.
La transazione rientra nei piani dell’amministratore delegato Pat Gelsinger di trasformare Intel in un produttore a contratto, un po’ come Taiwan Semiconductor Manufacturing (NYSE:TSM), il più grande produttore di chip al mondo, con ricavi 2021 pari a circa 57 miliardi di dollari. Tower è un’attività molto più piccola, con ricavi 2020 di 1,3 miliardi di dollari. Le sue azioni sono schizzate di quasi il 51% premarket.
Una foundry che produce chip per auto, server, TV e laptop è un’attività complessa. Sono pochissime le aziende che riescono a fare tutto: la maggior parte decide o di progettare o di produrre per i clienti a seconda dei loro bisogni. Fabbricare chip per più clienti, rivali inclusi, aiuterà Intel a raggiungere maggiori economie di scala.
Il mese scorso, Intel ha destinato 100 miliardi di dollari alla costruzione di quello che è forse il più grande complesso di produzione chip del mondo, in Ohio. Sta anche costruendo due fabbriche in Arizona con un investimento di 20 miliardi di dollari. Gelsinger sta spingendo per riconquistare il predominio del settore e sta anche spostando la produzione dall’Asia per accorciare la filiera.
Alla market cap di ieri di 3,6 miliardi di dollari, il prezzo finale per Tower probabilmente includerà un bel premio, secondo un articolo del Wall Street Journal.
Oltre che in patria, Tower ha fabbriche anche in California, Texas e Giappone.
Secondo un precedente articolo del WSJ, Intel sperava di acquisire GlobalFoundries (NASDAQ:GFS), un’azienda più grande, del valore di circa 30 miliardi di dollari, ma la proprietaria, Mubadala, agenzia di investimento del governo di Abu Dhabi, avrebbe optato per una quotazione in borsa.