di Gianluca Semeraro
MILANO/LONDRA (Reuters) - Generali (MI:GASI) si prepara a lasciare i mercati meno profittevoli spingendo sull'efficienza e sulla redditività anche con un piano più aggressivo di contenimento dei costi che in alcuni paesi comporterà riduzioni di organico.
Con l'aggiornamento del piano strategico presentato oggi, la compagnia triestina punta a 1 miliardo di ricavi cash con l'uscita dai mercati non attraenti (ne ha individuati 13-15), mentre dalla semplificazione nei mercati maturi è attesa una riduzione netta dei costi operativi, da qui al 2019, di 200 milioni. L'obiettivo è un miglioramento della produttività del 15%.
Confermati i target finanziari del piano al 2018: dividendi per oltre 5 miliardi, generazione di cassa superiore ai 7 miliardi e un roe operativo medio sopra il 13%.
"Abbiamo una nuova ossessione per l'eccellenza", ha detto il Ceo Philippe Donnet aprendo l'Investor Day a Londra. "È un piano molto ambizioso. Vogliamo raggiungere l'eccellenza in tutto quello che facciamo e ovunque lo facciamo".
Il manager non ha confermato le indiscrezioni circolate ieri su 8.000 esuberi ma ha detto che "ogni business unit locale avrà un suo piano di trasformazione e in alcuni casi e in alcuni paesi questo porterà a una riduzione degli organici attraverso il rallentamento delle assunzioni, le uscite fisiologiche e piani di ristrutturazione".
I ricavi derivanti dall'uscita dei paesi meno attraenti saranno reinvestiti non nei dividendi, per i quali è sufficiente l'attività corrente della compagnia, ma in "operazioni ad elevato ritorno". "La nostra strategia non si basa su M&A ma guarderemo a opportunità in modo molto disciplinato senza strapagare nulla", ha spiegato a questo proposito Donnet.
Il manager ha poi sottolineato che Banca Generali resta un asset strategico e che la partecipazione, pari al 51%, non verrà ridotta.
Il titolo in Borsa, sulla scia dei finanziari, è piuttosto debole: alle 16 cede il 3,52% a 11,24 euro con volumi significativi. L'indice dei bancari italiani, a cui spesso Generali si accoda, cede il 2,71%. Gli assicurativi europei cedono lo 0,92%.
Secondo gli analisti la conferma degli obiettivi economici, se da un lato può segnalare qualche buona notizia per quanto riguarda la generazione di cassa e il dividendo, dall'altro lascia invariate le preoccupazioni del mercato sulla sostenibilità di alcuni business e sui rischi legati all'esposizione del gruppo allo scenario macro.