Lunedì, i giganti delle telecomunicazioni AT&T, Verizon e Comcast hanno visto un calo delle loro azioni in seguito alla decisione della Corte Suprema di non esaminare un ricorso che contestava una legge di New York che impone limiti tariffari per la banda larga alle famiglie a basso reddito. La legge, approvata nel 2021, richiede ai fornitori di servizi Internet (ISP) di offrire tariffe scontate a una parte significativa delle famiglie di New York.
Le azioni di AT&T sono scese del 3,5%, quelle di Verizon del 3,3%, quelle di Comcast del 2,5% e quelle di Charter Communications dello 0,5%, mentre il mercato reagiva alle implicazioni della sentenza per l'industria delle telecomunicazioni. Il rifiuto della Corte Suprema di esaminare il caso lascia in vigore una sentenza del 2° Circuito dell'aprile 2024, che ha confermato la legge di New York. Questa legge era stata contestata dagli ISP sulla base del fatto che la banda larga era stata classificata come servizio di Titolo 1, sostenendo che gli stati non avessero l'autorità di regolamentare tali "servizi di informazione".
La decisione della Corte Suprema significa effettivamente che gli stati possono intervenire per regolamentare i prezzi della banda larga quando la Federal Communications Commission (FCC) non lo fa, secondo l'attuale classificazione di Titolo 1. L'industria delle telecomunicazioni vede questo come una battuta d'arresto, considerando che la FCC probabilmente perderà la sua autorità di Titolo 2, che le avrebbe permesso di regolamentare i prezzi a livello federale.
Gli analisti di TD Cowen suggeriscono che la Corte Suprema potrebbe rivedere il potere dello stato di regolamentare i prezzi della banda larga nella sua sessione 2025-26. Questo seguirebbe probabilmente una sentenza definitiva del 6° Circuito, prevista per metà 2025, che potrebbe impedire alla FCC di classificare la banda larga come servizio di Titolo 2.
Gli investitori si trovano ora di fronte alla domanda se altri stati seguiranno l'esempio di New York e implementeranno regolamentazioni simili sui prezzi. Questo scenario dovrebbe diventare più chiaro nella prima metà del 2025, quando le legislature statali si riuniranno nuovamente e potenzialmente considereranno tale legislazione. La California è evidenziata come uno stato potenziale da tenere d'occhio, data la sua storia di imposizione di requisiti di neutralità della rete agli ISP.
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