NEW YORK (Reuters) - L'euro annulla la flessione nei confronti del dollaro, dopo una mattinata di debolezza, a seguito dei dati Usa del primo pomeriggio.
Il numero di richieste settimanali di sussidi di disoccupazione è risultato esattamente in linea con le attese, mentre i prezzi all'import americani hanno fatto segnare in agosto un calo superiore alle attese.
Con la pubblicazione dei dati l'euro/dollaro si è riportato sopra quota 1,12, dopo essere sceso in mattinata fino al minimo intraday di 1,1173.
Tuttavia il mercato resta al momento dominato da una perdurante incertezza circa l'esito del meeting di politica monetaria della Fed della prossima settimana.
Tra gli operatori manca ancora una posizione definita rispetto alla possibilità che i tassi vengano alzati già questo mese oppure che l'intervento slitti verso la parte finale dell'anno. Nel frattempo l'euro/dollaro si muove in maniera sostanzialmente laterale: dall'inizio di settembre il cambio ha oscillato entro una fascia relativamente contenuta, compresa tra 1,1088 e 1,1331.
Con l'uscita dei dati Usa il dollaro ha comunque frenato anche nei confronti dello yen, sotto 121, dopo un picco in mattinata a 121,32, nonostante i commenti di un parlamentare giapponese che hanno rilanciato la speculazione su un possibile nuovo intervento espansivo della Banca del Giappone nel meeting di fine ottobre.
Si conferma meglio impostata la sterlina, che sul dollaro ha toccato un massimo da due settimane a 1,5449, in scia alla pubblicazione delle minute dell'ultimo meeting della Banca d'Inghilterra.
Nonostante abbia votato a favore di tassi invariati ancora una netta maggioranza dei membri del board, il tono generale è apparso meno preoccupato di quanto ci si attendesse riguardo i rischi esterni che gravano sull'economia britannica.