Listini asiatici colpiti dal tono della Fed, il rally cinese si esaurisce

Pubblicato 14.11.2022, 07:02
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Di Ambar Warrick

Investing.com - Listini asiatici perlopiù in calo questo lunedì, dopo le dichiarazioni “da falco” della Federal Reserve, che hanno minato l’ottimismo un aumento dei tassi di interesse meno aggressivo da parte della banca centrale USA; intanto, i titoli cinesi hanno invertito i guadagni iniziali a causa dell’aumento dei casi di COVID-19 nel paese.

L’indice cinese delle blue-chip Shanghai Shenzhen CSI 300 è salito dello 0,2%, mentre l’indice Shanghai Composite è sceso dello 0,2%, con entrambe le borse che sono state scambiate ben al di sotto dei massimi intraday, mentre il Paese è alle prese con la peggiore epidemia degli ultimi sei mesi.

Questo ha ampiamente compensato l’ottimismo per le nuove misure di stimolo annunciate dal governo cinese, nonché il ridimensionamento di alcune misure nell’ambito della rigida politica zero-COVID. Tuttavia, i titoli immobiliari hanno registrato un’impennata grazie alla prospettiva di ulteriori aiuti da parte del governo.

I mercati cinesi hanno registrato un forte rialzo venerdì dopo che il governo ha allentato alcune misure di quarantena e di circolazione nell’ambito della politica zero-COVID, per la prima volta in assoluto.

Tuttavia, dato che il Paese sta affrontando un forte aumento delle infezioni, le possibilità di una ripresa completa nel breve termine appaiono scarse.

L’indice Hang Seng di Hong Kong è ha registrato il balzo maggiore, con +2% e un rialzo di oltre il 7% rispetto alla settimana scorsa, dopo che anche il governo locale ha ridotto alcune restrizioni legate COVID.

Anche l’indice Taiwan Weighted è salito dell’1,2%, vista la forte esposizione ai mercati cinesi.

In generale i listini hanno risentito negativamente delle dichiarazioni del governatore della Federal Reserve Christopher Waller, il quale ha avvertito che la banca centrale sta valutando di ridurre i rialzi dei tassi, ma non ha intenzione di ammorbidire la sua posizione sull’inflazione.

I commenti di Waller fanno seguito ai dati della scorsa settimana che hanno mostrato che l’inflazione negli Stati Uniti è cresciuta meno del previsto ad ottobre. Tuttavia, dato che la lettura era ancora ben al di sopra dell’obiettivo annuale del 2% della Fed, si prevede che la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi nel breve termine.

I mercati danno all’81% la possibilità che la Fed aumenti i tassi di 50 punti base a dicembre.

L’aumento dei tassi d’interesse ha pesato sui mercati azionari asiatici quest’anno, in quanto l’aumento dei rendimenti ha reso i titoli meno attraenti.

L’indice giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,9%, mentre l’indice indiano Nifty 50 è rimasto invariato. Anche i titoli australiani hanno invertito i guadagni iniziali scendendo dello 0,2%.

 

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