CrowdStrike, una società americana di tecnologia di sicurezza informatica con sede a Sunnyvale, in California, ha presentato l’Ipo per quotarsi al Nasdaq: viene valutata 3,3 miliardi di dollari
Il timing non è stato dei migliori alla luce di quanto sta accadendo al settore tecnologico, dopo l’uragano che si è abbattuto su Huawei. Ma CrowdStrike, l’ennesimo “unicorno” della Silicon Valley – come vengono definite le aziende dal valore di mercato di almeno un miliardo di dollari- ha deciso di fare il grande passo e di quotarsi presentando il prospetto di Ipo martedì 14 maggio. Chi pensava che l’Ipo di Uber, tutt’altro che entusiasmante (collocata a 45 dollari per azione adesso viene scambiata in Borsa a 40,5 dollari), potesse dissuadere le società tecnologiche sostenute dai capitali del venture capital alla quotazione nel 2019, è stato smentito.
UNA PIATTAFORMA VALUTATA 3,3 MILIARDI
CrowdStrike , la piattaforma di cybersecurity basata su cloud valutata a fine 2018 3,3 miliardi di dollari, prevede di quotarsi al Nasdaq con il simbolo CRWD: secondo le informazioni contenute nel prospetto dell’Ipo, intende raccogliere ulteriori 100 milioni di dollari, che andrebbero ad aggiungersi ai 480 milioni in finanziamenti di capitale di rischio ricevuti da Warburg Pincus, che detiene una partecipazione pre-Ipo del 30,3%, davanti a Accel (20,3%) e CapitalG (11,2%)...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge