In un recente rapporto di martedì, gli analisti di Morgan Stanley hanno indicato che prevedono un aumento significativo dell'attività di fusioni e acquisizioni aziendali (M&A), sia da un punto di vista ciclico che fondativo.
L'organizzazione, dopo aver consultato 150 team specializzati all'interno di Morgan Stanley Research, ha riferito che i suoi analisti focalizzati sul settore finanziario prevedono un aumento del 50% dell'attività di M&A a livello mondiale rispetto all'anno 2023.
Gli analisti attribuiscono questa crescita ai segnali positivi degli indicatori anticipatori, alle informazioni fornite dalle banche sull'aumento delle trattative e alla diminuzione dei fattori che in precedenza frenavano l'ottimismo delle aziende. Le ragioni fondamentali includono il capitale accumulato che non è stato investito, il ruolo dei mercati di investimento privati, i cambiamenti geografici e l'emergere di nuovi progressi tecnologici.
Settori come la sanità, l'immobiliare, i beni di consumo e la tecnologia sono stati evidenziati nell'indagine di Morgan Stanley come particolarmente degni di nota per il loro potenziale di fusione e acquisizione. L'indagine sottolinea inoltre le ragioni che spingono a intraprendere operazioni di fusione e acquisizione all'interno dei mercati di investimento privati, grazie alle motivazioni esistenti per perseguire tali azioni.
In termini di focus geografico, il rapporto identifica l'Europa e il Nord America come le regioni principali che si prevede vedranno l'aumento più sostanziale delle attività di fusione e acquisizione. Inoltre, il rapporto riconosce che le condizioni in Australia, India, Corea del Sud e nei Paesi ASEAN sono altrettanto favorevoli a tali sviluppi.
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