ROMA (Reuters) - Banca Mps ha chiuso il 2015 con utile netto di esercizio di circa 390 milioni di euro per effetto della nuova contabilizzazione del derivato Alexandria imposta da Consob e che ha dato un beneficio contabile di 500 milioni.
Al netto di questa partita contabile, il risultato netto è negativo per 110 milioni di euro per effetto dei costi di chiusura della transazione Alexandria e del contributo straordinario pagato dalla banca al Fondo di risoluzione.
Le rettifiche su crediti per il 2015, indicate dalla banca nella nota diffusa dopo l'esame del preconsuntivo di bilancio, sono state pari a circa 2 miliardi di euro.
I crediti deteriorati sono in calo a fine 2015 a 46,9 miliardi, 600 milioni in meno rispetto al dato del terzo trimestre.
Il risultato operativo lordo, al netto dell'effetto della nuova contabilizzazione di Alexandria, è pari a 1,87 miliardi in crescita del 27% sul 2014.
Come già anticipato nei giorni scorsi dall'AD Fabrizio Viola, la banca ha detto di avere una liquidità ai massimi da 4 anni "e adeguata ad assorbire gli effetti sulla raccolta derivanti dalla recente situazione di volatilità".
La banca senese ha chiuso in pesante calo, assieme al resto dei bancari, con il titolo caduto del 7,8% a 0,6550. Da inizio anno Mps ha perso il 46,27% e capitalizza poco meno di 2,1 miliardi di euro.
La raccolta diretta a fine 2015 è stata pari a 119,3 miliardi, 3,6 in meno rispetto al 2014.
La situazione patrimoniale della banca resta sostanzialmente invariata rispetto a fine settembre con un CET1 al 12% transitional e 11,7% fully loaded, sopra la soglia richiesta da Bce.