BRUXELLES (Reuters) - I Paesi dell'Unione europea non possono competere da soli con Cina e Stati Uniti e hanno bisogno di un mercato unico molto più integrato per creare imprese paneuropee di dimensioni globali.
In un seminario del think tank Bruegel, l'ex presidente della Bce Mario Draghi, che su richiesta della Commissione Ue ha realizzato un rapporto sulla competitività, ha detto che il passo più importante che l'Unione europea deve compiere è l'integrazione.
"Se l'obiettivo è la produttività, la scala in molti dei settori che abbiamo analizzato è diventata, in un certo senso, l'ingrediente essenziale e la scala si ottiene solo con mercati unici integrati", ha affermato Draghi.
Le barriere nazionali transfrontaliere e le molteplici normative nazionali hanno ostacolato la crescita delle dimensioni, ha spiegato Draghi, e questo mentre le imprese Ue hanno dovuto confrontarsi con la concorrenza di Cina e Stati Uniti dove i sussidi e l'innovazione hanno giocato un ruolo centrale.
"In questo nuovo contesto geopolitico, i singoli Paesi sono troppo piccoli per farcela", ha detto.
È necessaria una strategia a livello europeo per evitare una frammentazione di strategie nazionali "minuscole" e "non coordinate", in cui i singoli paesi Ue decidono separatamente quali tecnologie sono da considerarsi strategiche e difendono le importanti aziende nazionali piuttosto che sviluppare i punti di forza europei.
Nel settore delle telecomunicazioni, ad esempio, l'Ue non dovrebbe avere 35 operatori di rete mobile, oltre a 351 operatori virtuali, ma piuttosto un numero limitato di concorrenti paneuropei che si contendono i mercati nazionali.
La molteplicità degli operatori ha portato a una riduzione degli investimenti in Europa rispetto agli Stati Uniti, in un settore che probabilmente diventerà ancora più importante con lo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
"In futuro dovremo preservare la concorrenza, ma senza ostacolare la scala", dice Draghi
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)