Investing.com – Ancora una giornata debole per i titoli bancari, delusi dalle prospettive future circa le scelte della Federal Reserve per i prossimi mesi.
In Europa l’indice finanziario STOXX Banks EUR Price perde l’1,50%, mentre resta sulla stessa scia il FTSE Italia All Share Banks. Ancora in rosso Sabadell (MC:SABE), Deutsche Bank (DE:DBKGn) (appesantita anche dai dati sugli utili di ieri), Commerzbank (DE:CBKG), BBVA (MC:BBVA) e Unicredit (MI:CRDI) che cedono il 2%, mentre perdono oltre l’1% Societe Generale (PA:SOGN), Santander (MC:SAN), FinecoBank (MI:FBK), Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI), Credit Agricole (PA:CAGR), Bankinter (MC:BKT), BNP Paribas (PA:BNPP) e Monte dei Paschi di Siena (MI:BMPS).
Se la Fed ha tagliato i tassi di interesse come da aspettative, “sembra abbastanza plausibile che la Fed per un po' di tempo non debba più tagliare i tassi”, spiega Christian Scherrmann, economista US di DWS.
“Da adesso in poi, il suo obiettivo principale sembra essere il controllo dell'economia statunitense. In breve, la Fed ancora una volta è condizionata dai dati economici", aggiunge Scherrmann.
Il Presidente Jerome Powell, infatti, ha descritto l'attuale politica monetaria come necessaria fino a che non vi sia un ulteriore peggioramento. Se, tuttavia, l'economia dovesse rallentare ulteriormente, la Fed sarebbe naturalmente pronta a riorientare le proprie politiche.
“Powell dice così elegantemente ai mercati di non correre troppo sulle aspettative di riduzione dei tassi”, aggiunge Scherrmann. “A breve termine non si prevedono ulteriori tagli dei tassi d'interesse. Tuttavia, Powell non sta nemmeno escludendo totalmente possibili aggiustamenti”.
Sulla stessa linea anche Mike Swell, Co-Head Fixed Income Portfolio Management di Goldman Sachs Asset Management, che spiega:
“A nostro avviso il taglio dei tassi di interesse ha rassicurato i mercati e riteniamo che l’evoluzione della politica monetaria della Fed sia ora legata all’andamento dei dati economici statunitensi e alle relazioni commerciali con la Cina. Per quanto riguarda i dati, il PIL del terzo trimestre suggerisce che la crescita è ‘abbastanza buona’ e guidata dai consumi, mentre gli investimenti societari e il commercio restano deboli. Per quanto riguarda l’ambito commerciale, sembra che ci sia stato un miglioramento nei toni dei negoziati tra USA e Cina, in quanto gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere l’incremento dei dazi in programma questo mese. Tuttavia riteniamo che l’incertezza sul fronte della politica commerciale continui a rappresentare un ostacolo per gli investimenti delle aziende”.
Nonostante l’incertezza, la situazione economica negli USA sembra non far presagire ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Lo strumento monitor dei tassi Fed di Investing.com, attualmente quota solo al 20% la possibilità che l’istituto centrale modifichi nuovamente la sua politica monetaria.