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Profondo rosso sui mercati europei dopo i dati macro. Banche affondano

Pubblicato 23.09.2019, 12:08
Aggiornato 23.09.2019, 12:09
© Reuters.

Di Mauro Speranza

Investing.com – Si tingono di rosso i principali mercati europei con il Dax che cede l’1,40%, seguito dal Ftse Mib (-1,10%), il Cac 40, l’Ibex 35 e il Ftse 100, tutti negativi.

Particolarmente colpiti i titoli bancari, vendite evidenziate dal calo del 2,80% dell’indice europeo di settore, lo STOXX Banks EUR Price, a cui si aggiunge il -2,20% del FTSE Italia All Share Banks.

Tra i titoli peggiori troviamo Commerzbank AG (DE:CBKG) con un crollo del 6%, seguita dal -3% di Deutsche Bank (DE:DBKGn), BBVA (MC:BBVA), Bankinter (MC:BKT), Sabadell (MC:SABE), Banco Bpm (MI:BAMI), Unicredit (MI:CRDI), Mps (MI:BMPS) e Caixabank (MC:CABK). Male anche BNP Paribas (PA:BNPP), Societe Generale (PA:SOGN), Santander (MC:SAN), Ubi Banca (MI:UBI), Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) e Credit Agricole (PA:CAGR), tutte in flessione del 2%.

Secondo gli analisti di DWS, le banche europee dipendono dai tassi di interesse tedeschi e questo li sta facendo cadere bruscamente. Dopo la riunione della Banca centrale europea, il pessimismo è tornato tra gli investitori a causa del clima globale dei tassi di interesse. "Poiché la parte corta della curva dei rendimenti, e soprattutto il tasso d'interesse di riferimento della Banca Centrale Europea (BCE) per le operazioni di rifinanziamento, è da tempo a livelli prossimi o pari allo 0%, gli spread finanziari dipendono in larga misura dal livello dei tassi d'interesse sulla parte lunga della curva", spiegano questi esperti.

Rosso generalizzato anche a Piazza Affari, con la Juventus (MI:JUVE) che prosegue il crollo (-6,50%) dopo il bilancio approva venerdì scorso dal cda che avrà bisogno di un aumento di capitale da 300 milioni di euro.

In difficoltà anche i petroliferi, con le vendite su Saipem (MI:SPMI), Tenaris (MI:TENR) e Eni (MI:ENI), tutte a -3% e Saras (MI:SRS) a -1%, con il greggio che resta sui 57 dollari.

Questa mattina i dati macroeconomici hanno visto una conferma del rallentamento dell’economia europea, con Francia e Germania particolarmente colpiti.

Nell’eurozona l’indice PMI manifatturiero di settembre scende a 45,6, insieme a quello dei servizi che cala a 50,4.

In Francia l’indice Markit composito è sceso a 51,3 rispetto al precedente dato del 53,4. In Gemania, inoltre, cala a 41,4 punti l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero segnando una battuta d’arresto insieme a quello dei servizi.

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