OraFinanza - Tempi non certo brevi in Stellantis (BIT:STLAM) per trovare il sostituto di Carlos Tavares, dimessosi ieri dalla guida della società in anticipo rispetto a quanto emerso nei mesi scorsi. La casa automobilistica ha comunicato l’avvio del processo di nomina del nuovo amministratore delegato annunciando la previsione di concludere questo iter nella prima metà del 2025.
Processo che ha visto la nomina di un Comitato esecutivo a interim (CEI), responsabile della direzione e della supervisione della società per conto del consiglio di amministrazione, presieduto da John Elkann. Tra i membri ci sono Xavier Chéreau (HR), Ned Curic (CTO), Arnaud Deboeuf (Manuf.), Antonio Filosa (COO North America), Béatrice Foucher (Planning), Jean-Philippe Imparato (COO Europe), Douglas Ostermann (CFO), Maxime Picat (Purchasing), Philippe de Rovira (Affiliates). Tra gli assenti i COO di South America, Middle East e APAC oltre che i CEO dei vari brand, mentre è stato nominato Richard Palmer a Special Advisor del Presidente e parteciperà al IEC come consulente per il gruppo dirigente.
“La necessità di creare un comitato ad interim per la gestione della società conferma i tempi non brevissimi per la nomina del nuovo CEO” secondo gli analisti di WebSim Intermonte (neutrale su Stellantis con target price a 12,8 euro), che accolgono “positivamente” il coinvolgimento di Palmer (ex-CFO FCA e Stellantis per i primi 2 anni).
Partito già il ‘toto-nomi’ e da indiscrezioni raccolte dall’agenzia Reuters emergono le prime ipotesi, tra cui alcuni italiani. Il primo è quella di Antonio Filosa, inserito nel CEI e responsabile delle operazioni in Nord America solo dallo scorso ottobre, nomina inserita all’interno del rimpasto ai vertici arrivato dopo il warning di fine settembre. Il manager era entrato nel gruppo Fiat nel 1999 e da allora aveva ricoperto diversi ruoli fino a diventare responsabile globale del marchio Jeep nel 2023 e ancora ricoperto.
Filosa viene considerato favorito in quanto interno, soluzione al momento più gradita al board, insieme all’altro manager, Maxime Picat, anche lui nel CEI e attualmente responsabile degli acquisti e della qualità dei fornitori di Stellantis.
Un altro nome emerso in queste ore è quello di un altro italiano, Luca de Meo, attuale capo di Renault (EPA:RENA) dal 2020 ma ex membro della ‘famiglia’ Fiat quando alla guida c’era Sergio Marchionne. Un suo passaggio a Stellantis viene visto come passo importante verso un’eventuale fusione con la casa francese, ipotesi ventilata negli ultimi mesi, nonostante il recente rinnovo del suo contratto per altri quattro anni in Renault.
L’elenco vede anche un altro membro del CEI, Jean Philippe Imparato, molto vicino a Tavares, ma che già al Salone dell’Auto di Parigi aveva respinto le speculazioni su un suo possibile ruolo di Ceo nel 2026. Ad ottobre era stato promosso a Coo della regione Europa allargata di Stellantis.
Un nome esterno emerso in queste ore è quello di Mike Manley, successore di Marchionne nel 2018 per poi guidare la fusione con Psa, e attualmente a capo di AutoNation Inc (NYSE:AN)., rivenditore statunitense di auto.
Intanto, secondo Morningstar DBRS l’uscita di scena di Tavares, presa da sola, “non ha alcun effetto immediato sui rating creditizi della società, in quanto non sono stati comunicati cambiamenti nella direzione strategica o nella politica finanziaria della società”, anche se la performance operativa notevolmente più debole di Stellantis quest'anno ha implicazioni creditizie negative.
"Mentre avevamo previsto una moderazione negli utili di Stellantis quest'anno, la performance operativa notevolmente più debole YTD ha superato le nostre aspettative", spiega Robert Streda, Senior Vice President of European Corporate Ratings presso Morningstar DBRS.L'agenzia di rating prevede di aggiornare l'opinione creditizia sulla società all'inizio del 2025, in concomitanza con l'opportunità di valutare più da vicino le prestazioni progressive di Stellantis nel mercato statunitense, inclusi i suoi obiettivi di riduzione delle scorte, nonché le probabili prospettive di utili della società l'anno prossimo.
Infine, dopo le dimissioni di Tavares e un terzo trimestre definito “complesse”, gli analisti di Alphavalue hanno ridotto le previsioni di eps del 13,3% della casa automobilistica sul 2024 e del 23,4% sul 2025, mentre ritengono che "resti la possibilità di un altro profit warning". Le previsioni sul prossimo anno scendono del 6% sui ricavi e del 15% sull'Ebit. Rating reduce e prezzo obiettivo a 12 euro, rispetto agli 11,934 euro di questa mattina, in recupero (+1,60%) dopo il crollo di ieri (-6,30%) e in linea con l’andamento del FTSE MIB di oggi (+1,30%).