Investing.com-- La maggior parte dei titoli asiatici è scesa mercoledì tra l'incertezza per quella che si preannuncia come una corsa presidenziale statunitense molto combattuta, mentre le preoccupazioni sul commercio hanno visto i mercati cinesi toccare i minimi di sette mesi.
I mercati regionali hanno seguito le perdite dei futures sugli indici azionari statunitensi, che sono scesi mentre il vicepresidente Kamala Harris e l'ex presidente Donald Trump si affrontavano in un acceso dibattito. Il dibattito ha gettato ulteriori dubbi sulla corsa alle presidenziali del 2024, a meno di due mesi dal voto.
Gli indici di Wall Street hanno registrato alcuni guadagni martedì, grazie al rimbalzo dei titoli tecnologici dopo le recenti perdite. Ma i titoli statunitensi, insieme ai mercati globali, hanno subito forti perdite nel corso della scorsa settimana.
L'attenzione si concentra anche sulla lettura dell'inflazione statunitense prevista in giornata, che probabilmente influenzerà le aspettative sui tassi di interesse statunitensi nei prossimi mesi.
Le azioni cinesi ai minimi di 7 mesi tra i timori degli USA
Gli indici cinesi Shanghai Shenzhen CSI 300 e Shanghai Composite sono scesi rispettivamente dello 0,2% e dello 0,8%, estendendo le perdite della sessione precedente e scambiando ai minimi visti l'ultima volta a inizio febbraio.
L'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dell'1,5% e si è avvicinato ai minimi di un mese dopo l'approvazione da parte dei politici statunitensi di una legge che mira a rimuovere gli uffici commerciali della regione dal territorio americano.
Il sentimento nei confronti della Cina è stato scosso dai progressi di un disegno di legge statunitense che prevede di limitare gli affari con le aziende biotecnologiche cinesi. Lunedì la Camera dei Rappresentanti ha votato quasi all'unanimità a favore della legge.
Pechino ha criticato la legge, che deve ancora passare al Senato. Ma il disegno di legge rappresenta un altro potenziale ostacolo per le relazioni tra Stati Uniti e Cina, già messe a dura prova dalla recente imposizione di nuove e pesanti tariffe commerciali su alcune industrie cinesi.
Il sentimento verso la Cina è stato scosso anche dal fatto che Trump ha ribadito l'intenzione di imporre maggiori tariffe commerciali contro il Paese.
Titoli giapponesi colpiti dalle parole da falco della BOJ
Gli indici giapponesi Nikkei 225 e TOPIX sono scesi di oltre l'1,6% ciascuno, in seguito ai segnali più falsi della Banca del Giappone.
Il membro della BOJ Junko Nakagawa ha dichiarato che la banca centrale continuerà ad aumentare i tassi di interesse, soprattutto se l'inflazione si muoverà in linea con le sue previsioni. I suoi commenti precedono di una settimana la riunione della BOJ, dove gli investitori sono incerti su un altro rialzo dei tassi.
Un rialzo di 15 punti base da parte della BOJ nella riunione di fine luglio, unito ai commenti da falco dei responsabili politici, ha penalizzato i mercati asiatici per tutto il mese di agosto, mentre l'esaurimento del carry trade dello yen ha messo sotto pressione i mercati globali orientati al rischio.
I titoli asiatici più ampi si sono ritirati su questa base, mentre il rimbalzo dalle perdite della scorsa settimana si è rivelato effimero.
L'indice sudcoreano KOSPI è sceso dello 0,2%, mentre l'australiano ASX 200 ha ceduto lo 0,2%.
I futures per l'indice indiano Nifty 50 hanno indicato un'apertura leggermente più debole, con l'indice destinato a scendere di pari passo con i suoi omologhi asiatici.
I mercati erano in tensione prima della lettura dell'inflazione statunitense indice dei prezzi al consumo prevista per mercoledì, che si prevede possa influenzare le prospettive dei tassi di interesse. Si prevede che l'inflazione sia leggermente diminuita nel mese di agosto.
I dati sull'IPC precedono di una settimana Riunione della Federal Reserve, dove si prevede che la banca centrale taglierà i tassi di interesse di almeno 25 punti base.
La scorsa settimana, la diminuzione delle aspettative di un taglio di 50 punti base ha fatto tremare i mercati azionari, in presenza di alcuni segnali di ripresa dell'economia statunitense.