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Ue vuole estendere congelamento asset russi per garantire prestito G7 a Kiev

Pubblicato 24.07.2024, 12:24
© Reuters. Le bandiere dell'Unione europea all'esterno della sede della Commissione europea a Bruxelles. Foto scattata il 12 aprile 2006/REUTERS/Yves Herman
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BRUXELLES (Reuters) - Gli Stati dell'Unione europea vaglieranno opzioni su come estendere il rinnovo delle sanzioni contro gli asset russi affinché il G7 possa onorare il prestito promesso all'Ucraina, secondo la bozza di un documento Ue.

I leader del Gruppo delle sette più grandi democrazie e la Ue hanno concordato a giugno di utilizzare gli interessi sugli asset congelati della banca centrale russa per sostenere un prestito di 50 miliardi di dollari a Kiev per aiutarla a difendersi dall'invasione russa.

La maggior parte dei circa 300 miliardi di dollari di asset è detenuta in istituzioni finanziarie Ue, per lo più in Belgio. Il regime di sanzioni contro la Russia deve essere rinnovato ogni sei mesi con l'approvazione unanime da parte dei 27 Paesi Ue.

Alcuni Paesi del G7, tra cui gli Stati Uniti, temono che possa arrivare un momento in cui non si raggiunga l'unanimità, mettendo a rischio l'intero prestito, hanno riferito alcuni diplomatici Ue.

Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha legami più stretti con la Russia rispetto ad altri leader Ue e ha ripetutamente ostacolato l'imposizione di nuove restrizioni e il sostegno finanziario all'Ucraina.

Gli ambasciatori Ue discuteranno due opzioni per mitigare queste preoccupazioni. Una sarebbe l'estensione "a tempo indeterminato" del regime di sanzioni che ha immobilizzato gli asset della banca centrale russa.

"Il documento prevede che il Consiglio riesamini il regime a intervalli regolari (ad esempio, dodici mesi), sulla base di chiari criteri predefiniti (ad esempio, la fine della guerra di aggressione e le garanzie di non ripetizione, il pagamento di un risarcimento da parte della Russia, ecc", si legge.

© Reuters. Le bandiere dell'Unione europea all'esterno della sede della Commissione europea a Bruxelles. Foto scattata il 12 aprile 2006/REUTERS/Yves Herman

L'altra opzione sarebbe quella di estendere il periodo di rinnovo fino a tre anni. In entrambi i casi sarebbe comunque necessaria l'unanimità degli Stati Ue e queste estensioni sarebbero applicabili solo agli asset della banca centrale russa.

Le due opzioni mirano a "migliorare la certezza giuridica e la prevedibilità per i partner del G7 per quanto riguarda i flussi di entrate straordinarie che saranno messi a disposizione dell'Ucraina per servire e rimborsare ulteriori prestiti bilaterali da parte dell'Ue e dei partner del G7", si legge ancora.

(Tradotto da Alejandra Rosales, editing Francesca Piscioneri)

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