Di Geoffrey Smith
Investing.com - Il Fondo Monetario Internazionale ha criticato aspramente il pacchetto di tagli fiscali annunciato la scorsa settimana dal nuovo governo britannico, ricadendo sul GBP/USD e sui bond governativi.
La sterlina ha aperto a Londra con quasi 1 centesimo in meno rispetto a prima dell'intervento del FMI, scambiando a $1,0679, mentre il FTSE 100 ha aperto in calo dell'1,9%, toccando un nuovo minimo di sei mesi.
La mossa più inquietante è stata ancora una volta quella dei mercati obbligazionari, dove gli investitori hanno continuato a scaricare i Gilt, spingendo il costo del debito sempre più in alto.
Il rendimento del Gilt decennale di riferimento è salito di altri 11 punti base al 4,61%, un nuovo massimo da 14 anni, mentre il rendimento del Gilt a 5 anni è salito di 12 punti base al 4,81%.
La velocità dell'aumento dei rendimenti obbligazionari ha mandato in tilt i calcoli di finanziamento a lungo termine di tutti i principali attori dell'economia, dal governo alle imprese e ai titolari di mutui. Il rendimento a 10 anni è salito di 2,84 punti percentuali in meno di due mesi, un movimento mai visto negli ultimi cinque decenni.
Martedì, un portavoce del FMI ha dichiarato che: "Date le elevate pressioni inflazionistiche in molti Paesi, incluso il Regno Unito, non raccomandiamo pacchetti fiscali ampi e non mirati in questo momento, poiché è importante che la politica fiscale non operi in modo opposto alla politica monetaria".
I commenti sono arrivati dopo che l'ex Segretario del Tesoro americano Larry Summers si è detto "sorpreso che non abbiamo sentito nulla dal FMI", dato che "una crisi valutaria in una valuta di riserva potrebbe avere conseguenze globali".
Il ruolo della sterlina come valuta di riserva internazionale è praticamente svanito negli ultimi anni, con la riduzione del peso relativo del Regno Unito nel PIL mondiale.
Tuttavia, i mercati globali si sono spaventati alla vista di un Paese che ha tradizionalmente mantenuto un alto grado di stabilità finanziaria che ricorre a misure così estreme per far fronte agli shock economici della pandemia, della guerra della Russia in Ucraina e dell'impennata dei prezzi dell'energia.
Anche la società di rating del credito Moody's si è unita al coro di critiche martedì, affermando che "ampi tagli fiscali non finanziati sono negativi per il credito".
Moody's ha affermato che una simile mossa "porterà a deficit strutturalmente più elevati in un contesto di aumento dei costi di finanziamento, di prospettive di crescita più deboli e di forte pressione sulla spesa pubblica derivante dalla pandemia e da un decennio di austerità".
La volatilità sembra aver danneggiato ulteriormente la reputazione del Partito Conservatore nella gestione dell'economia. Un sondaggio d'opinione di YouGov pubblicato dopo il "mini-bilancio" ha mostrato che il partito laburista all'opposizione è in vantaggio di 17 punti - il più grande vantaggio di sempre.