MILANO (Reuters) - I tagli ai costi di Commerzbank (ETR:CBKG), se UniCredit (BIT:CRDI) acquisterà l'istituto tedesco, riguarderebbero soprattutto la sede centrale e non la rete di filiali.
Lo ha detto all'Economist l'AD di UniCredit Andrea Orcel .
UniCredit ha costruito una partecipazione potenziale di quasi del 21% in Commerzbank e ha detto di essere intenzionata a esplorare la possibilità di una fusione, che considera la migliore delle opzioni.
L'AD anche indicato la possibilità di vendere la partecipazione realizzando un profitto, dopo aver utilizzato degli strumenti di copertura per fissare una soglia minima per eventuali perdite.
Secondo l'Economist, Orcel ha detto di non considerare l'idea di trasferire la sede di UniCredit in Germania, dove si troverebbe la maggior parte delle attività, nell'eventualità di una fusione.
UniCredit aveva già affermato che non vi è alcuna ragione per cui la banca sposti la sua sede lontano dall'Italia dopo che il vicepremier Matteo Salvini ha pubblicamente sollevato la questione dello spostamento della sede della banca in Germania, una questione delicata per l'Italia dopo che alcune importanti aziende hanno trasferito la propria sede legale all'estero.
L'ex-Ceo Jean Pierre Mustier, che già aveva tentato di fare una mossa su Commerzbank, aveva inizialmente studiato la creazione di una sub-holding quotata in Germania per guidare le attività estere di UniCredit.
Le banche tedesche beneficiano di costi di rifinanziamento più bassi rispetto a quelle italiane, grazie ad uno standing di credito della Germania molto più forte rispetto all'Italia.
UniCredit controlla la banca tedesca Hvb, che ha un cost/income del 39% rispetto al 59% di Commerzbank.
"Orcel dice che lo staff manageriale del centro direzionale sosterrà il peso maggiore dei tagli, il che implica poche chiusure di filiali", scrive l'Economist.
UniCredit si sta muovendo per snellire gli uffici centrali in Italia, con una manovra sul personale che punta ai prepensionamenti volontari e a riqualificare 600 dipendenti che saranno in gran parte trasferiti nelle filiali.
In caso di fusione, il ridimensionamento dei centri direzionali in Italia e in Germania potrebbe aiutare UniCredit a rispondere alla necessità di mantenere la sede centrale del gruppo in Italia per evitare contrasti con il governo, e allo stesso tempo tenere una solida presenza in termini di funzioni principali in Germania, che diventerebbe il suo mercato maggiore.
UniCredit è "molto, molto orgogliosa" delle sue radici italiane e spostarsi a nord significherebbe cedere alle pressioni politiche (tedesche), ha detto Orcel, secondo quanto riportato dall'Economist.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Andrea Mandalà)